Juventus, un mercato da rianalizzare in chiave meno critica
(in collaborazione con Marco Beltrami) – E’ stata una lunghissima serata (ed estate) di #calciomercato. In casa Juventus stelle del calibro di Pirlo, Vidal e Tevez sono andati via, per scelta loro. Sono arrivati, però, Dybala (più di una scommessa, che qualcosa ha già fatto in questo avvio segnando, per esempio, alla Roma domenica scorsa), Khedira a zero, Alex Sandro (altro giocatore ambito da diversi top club), Cuadrado (sempre a zero), Rugani (potenziale centrale del futuro, il Napoli aveva offerto 20 milioni di euro), Mandzukic (ha esperienza e peso in campo), Zaza, Hernanes (dietro Hamsik che la Juve ha provato a prendere, è il centrocampista con più gol in serie A) dall’Inter di Mancini.
Nonostante alcune “leggerezze”, come nel caso del trequartista per Julian Draxler (volato dallo Schalke04 a Wolfsburg per 36 milioni di euro), il mercato della Juventus se lo si analizza a bocce ferme è stato più che di valore. Sono stati spesi complessivamente 142 milioni di euro, mentre le uscite hanno generato circa 70 milioni di euro.
La tifoseria bianconera attendeva il top player da oltre 60 milioni di euro, grazie anche ai ricavi da Champions dell’ultima stagione, ma la società di corso Galileo Ferraris è anche molto attenta ai vincoli di bilancio, come è giusto che sia. Oltre a ciò è giusto ricordare che in Italia c’è da scordarsi una società (almeno in questo periodo storico del football tricolore), che possa spendere, in una sola sessione di calciomercato, 60 0 80 milioni per un calciatore.
Alla luce di queste considerazioni e dei numeri appena esposti non si capisce perché, leggende metropolitane a parte, si possa o si debba marchiare il calciomercato bianconero come “deludente” o quantomeno asfittico. I campioni di valore sono stati acquistati dal duo Marotta-Paratici, così come le promesse del futuro (vedi Dybala per esempio). C’è soltanto da ricreare lo spogliatoio e un gruppo. E’ normale tra l’altro che non possa ancora esistere alla seconda di campionato, alla luce dei numerosi innesti di questa sessione estiva. Ma questo è il lavoro per cui è pagato l’allenatore Massimiliano Allegri.
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