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L’11 settembre fa ancora riflettere. Mancano le informazioni sul tassello saudita

Quattordici lunghi anni da quel terribile giorno che ha cambiato il mondo, oltre che la nostra percezione del fenomeno “terrorismo” internazionale. Fenomeno, tra l’altro, che non ha mai smesso di esistere nonostante la morte, per esempio, del fondatore di Al Qaeda (il saudita Osama Bil Laden).

Il doppio schianto sulle Twin Towers è ancora vivo nel cuore e nella testa di chi ha vissuto le immagini di quella giornata. Dopo quell’attacco tutto è cambiato e ancora il concetto di viaggio, fino ad allora, totalmente “free”nella mente di ciascuno di noi è diventato qualcos’altro di diverso. Totalmente differente rispetto al passato.

Come ha sottolineato questa mattina Il Fatto Quotidiano nella sua ricostruzione storica, mancano una serie di informazioni in possesso dei parlamentari americani sul ruolo che avrebbe avuto l’Arabia Saudita (non è un caso infarto che 15 dei 19 attentatori avevano passaporto saudita).

 

Nel 2002 George W. Bush decretò ben 28 pagine del rapporto stilato dalla Commissione d’inchiesta parlamentare congiunta sull’attività dei servizi segreti: per gli studiosi, si legge sul Fatto, trattano i rapporti finanziari tra Arabia Saudita e l’organizzazione di Osama bin Laden.

Per iniziare a dimenticare quel giorno servirebbe, secondo noi, un grande momento di “outing“: conoscere finalmente tutta la verità, anche se ancora più crudele e atroce delle immagini vissute da tutti noi in quel fatidico 11 settembre 2001.

 

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Marcel Vulpis

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