La DEA si presenta sul territorio come un progetto vincente
(di Marcel Andre’ Vulpis) – Piccolo è bello! Non è solo un modo di dire o, semplicemente, una battuta, ma un vero e proprio posizionamento sportivo vincente di alcune realtà territoriali. In un calcio moderno sempre più globale (si pensi solo al progetto della SuperLega) fa notizia, chi, come l’Atalanta (o la stessa Udinese), ha scelto, già da diversi anni, di andare in una direzione diversa, riuscendo a costruire un progetto di grande respiro.
La crescita costante del marchio Atalanta, ad esempio, passa proprio per il radicamento territoriale. Nella stagione in corso i nerazzurri possono contare su 29 “fan sponsor”, ovvero aziende locali, con sedi operative tra Bergamo e provincia, che seguono la “Dea” (così come la squadra viene chiamata dai tifosi) anche negli anni in cui pensava a salvarsi o ad un campionato tranquillo. Al tempo stesso, però, la crescita del marchio Atalanta ha favorito l’ingresso di sponsor di profilo internazionale, come nel caso di Plus500 (colosso mondiale specializzato nei servizi di trading online) o di Joma Sport (fornitore tecnico delle divise di gara).
Oltre 200 imprese impegnate
Il club lombardo ha ideato 17 diversi format, di cui 9 di maglia, tra prima squadra e giovanili, per un totale di 114 aziende (123 nel precedente campionato). Se si considerano anche i partner senza visibilità allo stadio, si superano le 180 realtà e a queste bisogna aggiungere i 20 licenziatari.
Forte legame quindi con il territorio, ma anche grande attenzione alla crescita internazionale, sia per la presenza costante nelle coppe europee (soprattutto in queste tre ultime stagioni), sia per il recente ingresso dei soci americani guidati dal top manager a stelle e strisce Stephen Pagliuca.
Sponsor locali anche sulla maglia
Il dna del club è nel tessuto socio-economico dell’area di riferimento: Bergamo e hinterland. Tesi confermata dall’analisi delle sponsorizzazioni presenti sulla divisa in questa stagione.
Radici group, Gewiss e Automha, rispettivamente sponsor del cuore, back (retro maglia) e sleeve partner (visibile solosulla manica), sono tra le realtà più importanti dell’economia provinciale.
Radici, secondo gruppo europeo nella produzione dei filati sintetici, ha il quartier generale a Gandino, piccolo comune della provincia di Bergamo. Gewiss, colosso mondiale del settore elettrotecnico (dà anche il nome allo stadio ristrutturato da meno di un anno), è localizzato a Cenate Sotto, altra piccola municipalità del territorio bergamasco, senza dimenticare il polo logistico di Calcinate (sempre nella provincia di Bergamo).
Brembo: dalla F.1 all’Atalanta
Automha, realtà leader nel settore dei magazzini automatici, è ad Azzano San Paolo (BG), anche se è presente in tutto il mondo. Altri due importanti sponsor dell’Atalanta sono il centro commerciale di Orio al Serio (Oriocenter), nei pressi dell’omonimo aeroporto bergamasco (legato alle squadre giovanili del club) e il marchio Brembo (top partner del vivaio nerazzurro). Quest’ultimo, leader mondiale nella tecnologia degli impianti frenanti, è localizzato a Curno, nella provincia bergamasca.
Uniche eccezioni ammesse, ma solo per ragioni di budget, il main sponsor israeliano Plus500 e gli spagnoli di Joma (sponsor tecnico di club e federazioni sportive, come la Federtennis e Federatletica in Italia).
La Dea nel solco della famiglia Percassi
Dietro il successo dell’Atalanta c’è il nome di un imprenditore visionario: Antonio Percassi. Una lunga storia di successo, a partire dal 1976 quando ha iniziato ad aprire i primi negozi di abbigliamento per il marchio Benetton. Prima calciatore proprio nell’Atalanta, poi la presidenza della società (nel ’91) e, nell’estate 2010, l’orgoglio di diventarne finalmente proprietario. Per il magazine Forbes vanta un patrimonio vicino ai 900 milioni di euro ed è tra gli uomini di affari più ricchi d’Italia. E’ a capo di un network composto da realtà aziendali che spaziano dalla cosmetica, passando per il food & beverage, l’immobiliare, il retail (nel settore del largo consumo) e il mondo del calcio.
Attualmente il figlio Luca segue quotidianamente il progetto dell’Atalanta (nella stagione in corso, dove non sta particolarmente brillando, è al 6° posto) e, di recente, è stato eletto vicepresidente della Lega Serie A.
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