La FISE vara il Nuovo Progetto Salto Ostacoli Seniores
Al momento del suo lancio, il nuovo progetto Salto Ostacoli della F.I.S.E. è stato definito come una svolta epocale per la disciplina equestre che ormai da troppi anni non ci vede più ai vertici in campo internazionale. Il presidente della Federazione Andrea Paulgross ha illustrato in due trasmissioni andate in onda su Class Horse TV il percorso che intende intraprendere per riportare il salto ostacoli italiano ai livelli di prestigio a cui i nostri campioni del passato ci avevano abituato. Vediamo dunque di analizzare nel dettaglio il documento che la FISE ha prodotto per delineare la strada da seguire.
Dopo un’impietosa analisi della realtà attuale: carenza di binomi competitivi per le competizioni di fascia più alta, mancanza di una programmazione organica dell’attività sportiva e a volte poca chiarezza nelle transazioni commerciali di cavalli di interesse federale, si stabiliscono gli obiettivi da perseguire che sono sicuramente molto ambiziosi ovvero, l’individuazione di percorsi agonistici che portino alla selezione di una squadra competitiva per i World Equestrian Games del 2014, per i Campionati Europei del 2015 ed infine per le Olimpiadi del 2016.
La proposta per il raggiungimento di tali obiettivi è la formazione di veri e propri team, denominati “Scuderie”, formati da diverse figure professionali che dovranno lavorare in sinergia tra di loro. All’interno di ogni singola “Scuderia” ci sarà quindi un team manager, uno o più cavalieri, uno o più proprietari, un veterinario, un medico, un coach e uno o più collaboratori. La Federazione dunque si rapporterà non più con i singoli cavalieri o proprietari ma con strutture organicamente più organizzate.
Per entrare a far parte dei programmi federali, le scuderie dovranno avere nel loro organico cavalieri con le capacità tecniche per rappresentare l’Italia nelle competizioni più importanti e la disponibilità di un gruppo di cavalli che viene così definito:
• un cavallo che abbia le caratteristiche per affrontare la Coppa delle Nazioni in uno CSIO5*;
• un secondo cavallo che possa garantire l’alternanza con il primo nelle competizioni più alte;
• un cavallo competitivo nelle gare veloci di altezza 140/145;
• alcuni soggetti giovani di 6/7 anni che in futuro possano costituire un ricambio generazionale per la scuderia.
La “Scuderia” dovrà inoltre sottoscrivere un impegno annuale con la FISE per la piena adesione al progetto federale.
I rapporti tra la Federazione ed il team avverranno esclusivamente attraverso il Team Manager o anche con il cavaliere solo nel caso in cui quest’ultimo è anche il proprietario della maggior parte dei cavalli di cui dispone.
Naturalmente il fulcro economico della scuderia è rappresentato dai proprietari, a cui la Federazione potrà riconoscere incentivi economici all’eventuale raggiungimento di obiettivi sportivi precedentemente determinati.
La figura del coach dovrà costantemente relazionarsi con i tecnici federali per la determinazione dei programmi di lavoro e l’utilizzazione dei cavalli della scuderia. Anche il veterinario terrà regolarmente informato il veterinario federale sulle condizioni fisiche e sulle eventuali terapie da effettuare sui cavalli. Stesso discorso per il medico di fiducia della scuderia che seguirà lo stato di salute dei cavalieri di interesse federale. Il collaboratore/cavaliere supporterà il cavaliere nei periodi in cui questo sarà assente perché impegnato nelle competizioni.
La Federazione, per il raggiungimento dei suoi obiettivi individuerà due gruppi di cavalieri per un massimo di dieci atleti per ciascun gruppo. Il primo gruppo è costituito da cavalieri in possesso dei requisiti che abbiamo fin qui illustrato mentre nel secondo troveremo cavalieri che al momento non dispongono di cavalli pronti per le competizioni di massimo livello ma hanno caratteristiche idonee per poter sviluppare, con una adeguata programmazione, la loro crescita agonistica.
La Federazione ritiene inoltre fondamentale per la nostra crescita indirizzare i migliori prodotti dell’allevamento italiano verso le scuderie dei nostri migliori cavalieri, per questo sia i cavalieri del I° che quelli del II° gruppo dovranno rendersi disponibili a montare i giovani cavalli messi loro a disposizione dagli allevatori o proprietari in accordo con i tecnici federali.
Il programma è sicuramente ambizioso e certo non sarà privo di ostacoli ma ci sembra che la strada sia quella giusta e per questo vogliamo augurare al Presidente Paulgross e a tutto il salto ostacoli italiano un grande in bocca al lupo per il futuro.
Il presidente della Federazione Italiana Sport Equestri Andrea Paulgross ha presentato la nuova strategia per far si che il Salto Ostacoli italiano torni ai vertici delle classifiche internazionali.
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