La Formula Uno risolve il suo contratto da 40 milioni di sterline con il Grand Prix di Russia
(di Emanuele de Laugier) – La Formula Uno ufficializzato la risoluzione del suo contratto con il Gran Premio di Russia, che, secondo il quotidiano inglese Daily Mail, costerà all’organizzazione automobilistica 40 milioni di sterline.
La decisione arriva sei giorni dopo la cancellazione del GP di Sochi, che era in programma per il 25 settembre, a causa dell’invasione russa ai danni dell’Ucraina.
Liberty Media, proprietario della F1, aveva annunciato solo lo scorso giugno il raggiungimento di un accordo per spostare la gara russa dal 2023 da Sochi ad Igora Drive, località 60 chilometri a nord di San Pietroburgo.
Tuttavia, con l’aggressione militare della Russia che non mostra segni di cedimento, la Formula 1 ha optato per la cancellazione del contratto dell’evento anche per i prossimi anni.
Questa dichiarazione arriva dopo che la Motorsport UK ha annunciato che i piloti con licenza russa sono stati banditi da tutte le gare della Gran Bretagna.
Ciò significa che il pilota della Haas Nikita Mazepin, unico pilota russo sulla griglia di partenza della Formula 1, non potrà prendere parte al Gran Premio di Silverstone del 3 luglio.
Questo solo se Mazepin correrà nella prossima stagione, dato che il suo futuro con la scuderia statunitense è ancora in bilico. Questo perché, dopo che la Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA), organo di governo della F1, ha confermato che i piloti russi potranno continuare a gareggiare nelle corse automobilistiche sotto bandiera neutra, la Haas ha dichiarato: “In questo momento ci rifiutiamo di commentare”.
Il motivo di questa affermazione è che la scuderia statunitense si è trovata in una situazione complicata dopo aver rimosso il marchio del suo partner principale Uralkali, che dava anche i colori alla livrea della monoposto, per l’ultimo giorno dei test pre-stagionali a Barcellona della scorsa settimana. Infatti, l’azienda mineraria russa attiva nell’esportazione di potassio è in parte di proprietà dell’oligarca Dmitry Mazepin, il padre di Nikita.
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