La Juventus sul tetto delle sponsorizzazioni. La maglia vale 103 milioni
La Juventus si conferma top team anche nella classifica nazionale delle sponsorizzazioni di maglia (stagione 2021/22). Grazie all’abbinamento con Jeep (46 milioni di euro annui) e Cygames (6,5 milioni) è il club con il maggior appeal commerciale. Se si considera l’investimento dello sponsor tecnico Adidas (51 milioni) i bianconeri si presentano sul mercato forti di un budget superiore ai 103 milioni. Nessun’altra società della massima serie riesce ad avvicinarsi a questi numeri da capogiro.
I campioni d’Italia dell’Inter sono i “rivali” più aggressivi sotto il profilo commerciale: incasseranno in questo campionato ben 29 milioni di euro (grazie a tre nuovi partner di maglia: Socios.com, Lenovo e DigitalBits Foundation). Sul filo di lana la società milanese ha superato la Fiorentina (26,1 milioni), forte del supporto di Mediacom (main sponsor collegato alla proprietà americana targata Commisso).
Subito fuori da questo podio il Sassuolo con 18 milioni a stagione. I neroverdi possono contare su un sodalizio a marchio Mapei, che investe sulla maglia, sul centro sportivo e sull’impianto totalmente riammodernato (ribattezzato appunto Mapei stadium). L’AS Roma, di proprietà della famiglia americana Friedkin (subentrata al finanziere James Pallotta), può contare su un budget di 15 milioni (Digitalbits è il nuovo main sponsor, per un valore annuo di 12 milioni).
Questi primi cinque club della classifica 2021/22 sviluppano affari per 140,6 milioni (circa il 74% del budget dell’intera serie calcistica). Milan e Napoli completano il parterre dei migliori club italiani per valori di maglia. I rossoneri si affidano al binomio Emirates-BitMex (14,5 milioni), i partenopei a tre aziende (Msc e acqua Lete sul fronte maglia, Amazon sulla manica sinistra). Il budget dei campani, per la stagione in corso, è pari a 11,5 milioni. Nella top ten anche Atalanta (6,2 milioni), Torino (3,65 milioni) e il Cagliari (3,1 milioni). Il club rossoblù si distingue da anni per la sua territorialità commerciale. Tutti i marchi sponsor (I.S.O.L.A./Artigianato di Sardegna, Tiscali, Arborea e Ichnusa) rappresentano il tessuto economico locale e creano forte senso di identità con la tifoseria.
Nella parte bassa della classifica vi sono 4 squadre con investimenti inferiori a 1 milione di euro. Il Genoa (800 mila euro) si affida a Leaseplan (back) e Synlab (sleeve), il Venezia (700 mila euro) a Bechèr (sleeve) e DS automobiles (back). A questi club si aggiungono Spezia e Salernitana (ancora alla ricerca di sponsor per la maglia). Il club campano ha presentato un primo partner (BCC Aquara) per il match disputato in campionato contro l’AS Roma, ma l’obiettivo è legarsi a un marchio per l’intera stagione.
Un caso a parte è la maglia della Lazio. I biancocelesti sono sponsorizzati, per il momento, solo da Frecciarossa (sponsor di manica), ma l’obiettivo primario è la vendita dello spazio fronte maglia. Fino al “Decreto Dignità” (entrato in vigore nell’inverno 2019) la società di Claudio Lotito era supportata economicamente da MarathonBet, colosso russo del betting. L’investimento era stimato in 4,5 milioni di euro annui. Denaro volato in Spagna (sulla maglia del Siviglia) post blocco delle pubblicità e delle sponsorizzazioni. Adesso molti club di calcio sperano in una sospensiva del Decreto (almeno per un biennio) per intercettare nuovamente accordi provenienti da questo specifico mercato. Budget vitali per il calcio italiano colpito dal Covid-19 durante i difficili mesi del lockdown.
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