La Lega calcio torna a giocare (sbagliando) la Supercoppa in Arabia Saudita
Ci risiamo. E’ ufficiale. Speravamo in un ripensamento della Lega calcio (soprattutto dopo le polemiche della prima edizione) e invece si “ripeterà” l’errore, soprattutto sotto il profilo dell’immagine e della brand reputation internazionale. Ancora una volta i 7,5 milioni di euro previsti come cachet per la presenza delle due squadre italiane, in terra araba, fanno “gola”. Per questa ragione, squisitamente economica, in barba ad ideali e a valori (dichiarati solo sulla carta), si torna a giocare in un Paese dal difficile “presente” (sotto il profilo del rispetto dei più basilari diritti umani) e dall’ancora più difficile futuro.
L’edizione 2020 della Supercoppa Italiana, che vedrà la Juventus (vincitrice del titolo nazionale) opposta alla Lazio (vincitrice dell’ultima edizione della Coppa Italia), si giocherà per il 2° anno consecutivo in Arabia Saudita. Lo ha deciso la Lega calcio di Serie A nel corso dell’ultimo Consiglio di Lega tenutosi di recente a Milano.
La decisione sarà ratificata nell’assemblea del prossimo 1° luglio. La sfida 2020 è prevista tra il mese di dicembre e quello di gennaio 2020. Nella prima edizione c’erano state molte polemiche in Italia, sia sul tema del rispetto dei diritti umanitari (spesso negati in questa parte del mondo), sia per l’omicidio brutale del giornalista del Washington Post, Jamal Khashoggi (per mano di un commando militare all’interno del consolato saudita di Istanbul). Omicidio di cui, ancora oggi, si cercano i colpevoli, ma soprattutto i “mandanti“. E questo è ancora più incredibile del delitto efferato del giornalista arabo.
“Cerchiamo di rispettare il contratto con l’Arabia per la Supercoppa che prevede la possibilità di disputare altre due finali nei prossimi 4 anni e i sauditi chiedono di farla quest’anno. C’è un contratto stretto che non consente rinvii. Il fatto che esista la “pirateria”, con il fenomeno di Beoutq (canale irregolare di trasmissione di match sportivi con base proprio in Arabia Saudita) non è collegato alla partita, parliamo di soggetti diversi”. Sono le parole dell’AD Luigi De Siervo, che ha voluto chiarire la posizione della Lega Serie A sul contratto per la Supercoppa Italiana in Arabia Saudita. Un vincolo restrittivo che non può essere modificato dalla Lega, ma solo dai singoli club per “legittimi impedimenti di una delle due squadre”.
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