Non c’è che dire, Wind con un colpo solo ha aperto una voragine grossa quanto una

casa nel monopolio creato, diversi anni fa, da Lega calcio insieme a Tim su tutti gli eventi di calcio tricolore.
Da molte stagioni,

infatti, Tim sponsorizza i campionati di A, B, coppa Italia e, perfino, i campionati Primavera.
Adesso la società dell’egiziano

Sawiris potrà scendere in campo a un costo di accesso alla sponsorship non elevato (6 mln di euro annui considerando anche le

opportunità di sfruttamento pubblicitario della squadra). Pochi in Italia possono permettersi una jersey-sponsorship così ricca

di opportunità promo-pubblicitarie.
E tutto questo in barba alle esclusive di Tim, che dopo gli eventi di Lega si era legata, per

importi non eccessivi (un contratto da 500 mila euro può essere tranquillamente stracciato quando si sa di avere 6 mln di euro comne

offerta) a molti club di “A”. Che cosa succederà adesso?
Nel giro di pochi anni molti operatori di telefonia fissa e mobile,

seguendo il modello “Wind-A.s. Roma” entreranno sul club, per fare qualche dispetto al colosso tricolore a costi decisamente più

bassi. Immaginate Wind sulle maglie della Roma vittoriosa in SuperCoppa il prossimo 19 agosto o ancor più a maggio, a fine campionato,

con tanto di trofeo Tim in mano ai giallorossi? Non suona come beffa?
Che cosa pensa di questa situazione Sporteconomy? Una cosa molto

semplice: il contratto con la Lega calcio non è così blindato e il caso A.s. Roma lo dimostra ampiamente. Quanto vale un

campionato a livello di titling, se uno dei top club può scendere in campo con il marchio del rivale? La risposta tocca alla Tim e

alla Lega calcio, ma non è difficile immaginare che ci sia molto nervosismo nelle “stanze” del potere calcistico tricolore.

Certamente sono stati tutti infilati da Sawiris, l’egiziano, che avrà studiato con attenzione le regole del gioco e si è

inserito benissimo. Alla faccia di tutti, con buona pace della Roma, che si porta a casa, dopo due anni di “fango”, l’atteso contratto di

sponsorship.