Il termine dei 90 giorni, entro cui il Comune doveva esprimere il pubblico interesse, non è stato rispettato, sia nel caso della delibera di Assemblea Capitolina n.132 del 22 dicembre 2014, sia nel caso della dichiarazione a mezzo stampa della Giunta Capitolina in data 5 settembre 2014. A sostenere questa “tesi” è l’avv. Savino Guglielmi, incaricato da LabUr (Laboratorio di Urbanistica – attraverso il rappresentante legale Andrea Schiavone), che ha depositato lo scorso 12 marzo, presso il tribunale ordinario di Roma (Ricezione primi Atti, n.72607), una denuncia-querela. Una nuova tegola per l’iter dell’intero progetto. 

In particolare per quelli previsti dall’art.479 (Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici) e dall’art.480 (Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in certificati o in autorizzazioni amministrative) del codice penale. Ora sarà la giustizia ordinaria a valutare se il Comune di Roma poteva procedere nella dichiarazione di pubblico interesse ai sensi della lettera a), comma 304, art.1 della legge n.147/2013, meglio conosciuta come ‘Legge sugli Stadi’. Il termine dei 90 giorni, entro cui doveva il Comune esprimere il pubblico interesse, non sarebbe stato rispettato, sia nel caso della delibera di Assemblea Capitolina n.132 del 22 dicembre 2014, sia nel caso della dichiarazione a mezzo stampa della Giunta Capitolina in data 5 settembre 2014. La proposta di realizzare il nuovo Stadio della Roma in località Tor di Valle è stata infatti presentata dalla Eurnova s.r.l. al Comune di Roma in data 29 maggio 2014 con protocollo n.82424. “A nulla è valsa l’ostruzione del Comune di Roma di non far pubblicare presso l’Albo Pretorio la delibera. Dopo numerose richieste di Accesso Civico da parte di LabUr e la conseguente pubblicazione, si è finalmente potuto procedere per vie legali” – si legge in una nota stampa diffusa dalla dirigenza di “LaBur”.