L’asse Renzi-Malagò prosegue sui temi dello sport e del sociale
(di Gianni Bondini)* – Giovanni Malagò, dopo il NO alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, pensa a rafforzare il suo mondo. E lo fa distribuendo 100 milioni di euro ricevuti dal Governo per la costruzione di 183 impianti sportivi “nelle periferie d’Italia”. Il top è la Calabria, che riceverà soldi per realizzare ben 34 impianti.
Ma non solo, perché, alle tre del pomeriggio, il presidente del Coni si presenta alla Scuola dello Sport, atteso dal direttore Rosanna Ciuffetti, dall’a.d. di Coni Servizi S.p.A. Alberto Miglietta e dal preside delle Scuole Regionali, Marcello Marchioni, per inaugurare il corso di IV livello, che diploma dirigenti che saranno in grado di sostituire persino lo stesso Malagò.
“Qualcuno ha tarpato le ali al sogno di Roma 2024” con queste parole di rammarico, il premier Matteo Renzi aveva accolto a Palazzo Chigi l’amico “Giovanni” per rincuorarlo.
Il presidente del Coni, volta pagina, ma è sinceramente addolorato della “prematura scomparsa” di Roma dai sogni olimpici.
Malagò con classe frena la polemica, ma ci pensa Renzi, che, con toscanissimo spirito spiega: “ Se la sindaca Raggi ha detto che Roma senza Olimpiade farà risparmiare anche il Cio, vorrà dire che cercherò di convincere il presidente Thomas Bach a dare un po’ di quei soldi risparmiati a Roma. Per poi confessare nel privato: “E’ una follia”.
“Voi fate un buon investimento” – saluta così Malagò i 40 allievi del corso più importante della Scuola dello Sport. E racconta agli allievi che il Coni ha evitato le “cattedrali nel deserto”, perché prima di scegliere gli impianti sportivi da costruire è stato fatto un censimento. Di richieste per una palestra, un campo di calcio e una piscina al Coni ne sono arrivate ben 1.600, ma non abbiamo permesso che si costruisca un Palazzo a due-tre chilometri da un altro e così per le piscine o per le palestre.
- scrittore e giornalista sportivo
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