Gentile Presidente Tavecchio,

le scrivo un mio pensiero dopo aver letto le frasi sessiste che il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Felice Belloli avrebbe espresso.

Così come per i loro colleghi calciatori, anche le ragazze del calcio italiano amano giocare a pallone. 

Ritengo che anche al calcio femminile debba essere data la dignità che merita, rispettando quelle donne che sono costrette a fare numerosi sacrifici per seguire questa passione e si dividono tra lavoro, allenamenti, trasferte, affetti tra cui figli e compagni. Ricordo che durante la sua presidenza della Lega Nazionale Dilettanti promise di trovare nuovi fondi per il calcio femminile per far crescere questo movimento calcistico sportivo; queste buone intenzioni sembrano essere state tradite dal presidente Belloli, usando inoltre parole odiose e offensive: “basta dare soldi a quelle quattro lesbiche”.

Mesi fa ho depositato in Parlamento una proposta di legge che ha come obbiettivo di dare nello sport gli stessi diritti a uomini e donne: le atlete, infatti, non percepiscono né Tfr né indennizzi per i casi di maternità e sono escluse dalla maggior parte delle forme di tutela presenti nel mondo del lavoro. Ho voluto anche lanciare una campagna di sensibilizzazione sul tema, in collaborazione con il Dipartimento di Calcio Femminile e la Res Roma Calcio Femminile che ho nominato #CISONOANCHEIO. 

Viste le incredibili difficoltà che affrontano le nostre atlete e la poca considerazione che gli stessi “uomini di sport” hanno delle “quattro lesbiche” del calcio italiano, le chiedo di intervenire e vigilare per garantire alle calciatrici italiane il rispetto che meritano.

On. Laura Coccia

Una lettera accorata scritta da una ex atleta al massimo rappresentante del calcio italiano. E’ quanto ha fatto ieri Laura Coccia, parlamentare del PD, nei confronti di Carlo Tavecchio (presidente FIGC), dopo le presunte frasi sessiste espresse dal neo presidente Belloli (dallo stesso smentite), finite però sul tavolo del procuratore federale Palazzi.