Laura Masi (ENGIE): Il nostro core-business è valoriale. Al via il progetto degli ENGIE Planet Ambassador
Ufficializzati i nomi della squadra degli “ENGIE Planet Ambassador”. Esprimeranno il posizionamento di ENGIE “Più Siamo, Meno Pesiamo” attraverso un impegno collettivo per la riduzione delle emissioni di CO2. Nello specifico i Planet Ambassador di ENGIE Italia sono: Francesca Bagnoli, kitesurfer, Gigi Datome, capitano della Nazionale di basket, Ivana di Martino, ultramaratoneta e coach, Christof Innerhofer, sciatore, Federica Mingolla, climber, Marco Orsi, campione di nuoto, Francesco Puppi, mountain trail runner, Arianna Talamona, nuotatrice paralimpica, Martina Valmassoi, freerider e Alessia Zecchini, campionessa mondiale di apnea.
Questi atleti affiancheranno ENGIE (azienda energetica che opera nel settore della produzione e distribuzione di energia elettrica, nel settore del gas naturale e dell’energia rinnovabile) in un percorso che durerà tutto l’anno con la partecipazione ad eventi ed iniziative all’insegna dell’impegno, della sfida e del divertimento. Faranno conoscere alla propria fan base strumenti utili a calcolare e ridurre il proprio peso sul pianeta e li sfideranno a mantenersi attivi. Ne abbiamo parlato, in questa intervista, con Laura Masi, Direttore Marketing, Communication & PR di ENGIE Italia (nella foto in primo piano).
1) Come nasce questo progetto a “firma” ENGIE e come/perchè avete scelto proprio questi 10 testimonial?
R: Questo progetto parte dall’impegno e dalle priorità che ENGIE si è data, da tempo, sui temi della sostenibilità ambientale. I nostri Ambassador lavoreranno su questi temi promuovendo l’idea della carbon neutrality*. Atleti che vivono una vita concreta e agiscono sui social enfatizzando la loro quotidianità. Sarà un vero e proprio gioco di squadra. Campioni/sportivi che vivono e allenano il proprio talento nel rispetto e in difesa del nostro pianeta, gli ENGIE Planet Ambassador sono autentici portavoce di scelte di impegno concreto per contrastare il cambiamento climatico. Fanno quotidianamente gesti concreti. Sono credibili perchè la loro vita quotidiana è un esempio concreto sui temi della sostenibilità ambientale. Più in generale siamo partiti dall’analisi di una serie di discipline sportive, successivamente siamo passati alla selezione degli atleti-testimonial.
2) Ci illustra gli step principali del progetto per il 2021?
R: Come azienda abbiamo lanciato gli “ENGIE Green friday”, dove, sul palco, salgono diversi relatori per parlare di ambiente e sostenibilità. Oltre a ciò abbiamo realizzato un “pilot”, su Tik Tok, con quattro elementi di questo stesso gruppo. L’idea base era parlare di azioni concrete per lanciare una “rivoluzione” in ambito energetico. I risultati sono stati molto positivi: più di 3 milioni di visualizzazioni e 1.3 milioni di utenti unici. Adesso, chiaramente, ci troviamo di fronte ad un progetto “corale. Non parliamo di un singolo testimonial, ma di un gruppo. E’ anche vero che ci troviamo di fronte ad un piano di comunicazione “aperto”. Durante l’attuale pandemia questi atleti si sono mossi in un mondo volatile e in continua evoluzione. Questa capacità di adattamento/flessibilità degli atleti è il loro punto di forza…Abbiamo in programma anche diversi eventi “fisici” (in presenza), ma la loro realizzazione è strettamente collegata alll’andamento dell’emergenza sanitaria.
3) Quali effetti concreti vi aspettate di poter produrre nella società italiana, se parliamo di azioni di contrasto al cambiamento climatico?
R: Sensibilizzare per aiutare ad una consapevolezza più generalizzata all’interno della popolazione…Crediamo che il mondo dell’energia sia un vero e proprio motore, attore principale del cambiamento. Il nostro core-business è sicuramente valoriale. Ecco perchè, ad esempio, abbiamo deciso di impegnarci in una serie di “educational” in ambito scolastico. Un esempio? Il lavoro che stiamo portando avanti nelle scuole di Cinisello, con un progetto speciale finalizzato alla realizzazione di un maxi murales. E’ previsto un contest e si arriverà a realizzarlo con una vernice che “mangia” l’inquinamento (si chiama Airlite, nda). Vogliamo continuare a lavorare a braccetto con le amministrazioni comunali, oltre con i presidi scolastici.
4) Quale strategia in termini di comunicazione attiverete su Instagram e Tik Tok. Soprattutto per quest’ultimo social media vi rivolgete alle giovani leve?
R: Vogliamo affiancarci ai giovani per presentare soluzioni concrete (in questa fase storica di transizione energetica). La scelta di Tik Tok non è casuale, anche perchè sta crescendo l’età media dei suoi utilizzatori. Più in generale, però, vogliamo utilizzare tutti gli strumenti possibili (purché efficaci). L’idea forte è comunicare non ai giovani in generale, ma con i giovani. Se ci fermiamo ad analizzare Tik Tok potremmo scoprire che viene utilizzato in Italia da più di 12 milioni di utenti (il 60% è di età compresa tra i 13 ed i 25 anni, quindi veri e propri “giovani adulti”).
5) Come mai non troviamo rappresentato, proprio in Italia, il mondo del calcio. Nel futuro avete intenzione di coinvolgere uno o più calciatori?
R: Non lo escludiamo affatto. In generale, quando abbiamo iniziato a ragionare su questo progetto si è lavorato per individuare una serie di atleti inseriti in centri urbani o in ambienti naturali.
Siamo certi, attraverso questo gruppo corale, di poter generare un’onda lunga di comunicazione. Nel mondo del calcio siamo presenti a supporto del Torino, oltre a lavorare sull’efficientamento energetico di San Siro e a supporto del progetto del Bari calcio. La nostra missione è sostenere l’ambiente e l’efficientamento energetico è il fil rouge. Ci stiamo concentrando sui luoghi dello sport, più che sulle squadre, legandoci chiaramente ai valori puri dello sport.
- Cosa significa “Carbon Neutrality”?
La neutralità climatica rappresenta il punto in cui le emissioni di gas ad effetto non superano la capacità della terra di assorbire tali emissioni. Per raggiungere la neutralità climatica, dobbiamo misurare le nostre emissioni e conseguentemente ridurle. Infatti, nonostante tutti i possibili sforzi intrapresi, non è possibile evitare alcune emissioni derivanti dalle attività quotidiane o da processi industriali.
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