L’AZ lancia un hackathon con la Ohio University per migliorare i risultati del club
L’AZ (Alkmaar Zaanstreek), football club dei Paesi Bassi tra i più popolari, ha organizzato il primo “hackathon”* nella storia dell’Olanda. Coinvolti nel progetto 43 studenti MBA della Ohio University chiamati a risolvere, nel corso di due giornate di lavori (23-25 giugno scorsi), alcune delle più importanti sfide strategiche per il club, in termini di big data, tecnologia e digital trasformation. Non è un caso, visto che il main sponsor della squadra è la società Afas Software.
I risultati di questo progetto verranno utilizzati per costruire un database dei tifosi più profilato, per migliorare la strategia multimediale e per ottimizzare i risultati sportivi.
Gli hackathons sono diventati molto popolari in molti club (Manchester City**, Chelsea e Bayern Monaco) e anche la nostra Federcalcio ne ha organizzato uno a Trento nei mesi scorsi. Più in generale, gli hackathons stanno diventando uno strumento mainstream, utilizzato dalle aziende per trovare idee innovative, creare nuovi accattivanti prodotti e reclutare talenti in ambito IT (information technology).
* La parola hackathon è un neologismo, inventato partendo dai due termini inglesi: hacker e marathon. La traduzione letterale sarebbe quindi “maratona di pirati informatici”. In realtà il significato è più ampio. Potremmo definire un hackathon maratona di esperti informatici o addirittura maratona di cervelli.
** nel 2016 è stato vinto dal performance analyst di Latina, Mario Savo (nella scorsa stagione in forza al Pisa calcio come match analyst specializzato in analisi tattica e statistica)
No Comment