Serie B

Le decisioni di Frattini (collegio di garanzia del CONI) danno per il sistema della serie B

Un organismo affidato, quindi, ad un politico di professione e giustamente si è arrivati, sul tema del ricorso del Novara (interessato ad essere ripescato in B) ad una decisione che di giuridico ha poco e tanto invece di “profumo” politico. Frattini ed i componenti del Collegio di Garanzia coinvolti dai legali del club piemontese hanno compiuto un miracolo tutto italiano: creare ancora più problemi di quelli che teoricamente avrebbero dovuto risolvere.

Ecco che allora lo stesso organismo del CONI, non volendo prendere una decisione concreta sul ricorso del Novara, ha deciso, di sua sponte, di intervenire nientemeno sul “format” del campionato in esame. Spendendo al mittente (la nuova FIGC di Tavecchio) la decisione finale. Della serie “problemi tuoi”. 

Il Collegio di Garanzia del CONI non ha l’autorità né la funzione per determinare se un campionato resti a 21 o debba ritornare a 22 squadre. Premesso che Abodi (numero uno della Lega) sta proprio lavorando sullo snellimento del format di B per arrivare in modo graduale a 20. Quindi proprio nella direzione opposta alla decisione di Frattini.

Ecco che allora il CONI, attraverso un suo organo, e non si capisce come sia nata questa “strampalata idea”, è riuscito a generare questa mostruosità, ovvero l’eccezione che rischia di bloccare lo stesso campionato, post 25 agosto (data ultima per la presentazione delle domande di ripescaggio). 

Adesso in Italia tutti vogliono essere ripescati o reintegrati. Una cosa certa: per fortuna il numero si riduce (forse) perché bisogna mettere sul piatto una fideiussione da 800 mila euro e di questi tempi non tutti sono pronti a giocare con il proprio portafoglio. Un conto è dire “voglio essere ripescato”, un altro è dare questa cifra per provare a tentare la fortuna.

C’è, comunque il rischio concreto quantomeno di uno slittamento. E tutto questo porta la firma di Fratti,in, un ex politico messo in un organo di garanzia di un Ente che dovrebbe stare centinaia di metri lontano dal mondo della politica. Eppure questi politici, quale che sia il colore, non vedono l’ora di annusare questo dorato mondo dello sport, che fa rima con “consenso”. Nulla di male, se non per questi danni. Almeno non si lanciassero in questi papocchi. 

Frattini non l’abbiamo mai visto calcare, a parte le piste di sci, un campo di calcio. E allora perché si è avventurato in un disastro normativo-giurudico?

Ma il presidente del CONI, Giovanni Malagò, gli ha almeno detto qualcosa? Speriamo di sì, perché Malagò è uomo di sport (e di calcio) e non ci risulta che la modifica di un format di un campionato di football spetti al CONI. Ci auguriamo che intervenga quanto prima o che richiami all’ordine il presidente di questo organo, perché la decisione in esame è un danno tangibile (a partire dagli aspetti economici, per non parlare dell’ulteriore figuraccia del sistema – ormai ci ridono tutti dietro in Europa per un motivo o per l’altro) nei confronti del lavoro compiuto, fino ad oggi, dal presidente Abodi nella sua Lega in tutti questi anni di mandato. 

Il Collegio di Garanzia del CONI, lo stesso che ha deciso il ripescaggio o reintegro (ormai siamo a considerazioni degne della migliore “semantica”) è guidato da Franco Frattini (ex ministro degli Esteri nel governo Berlusconi e orgoglioso maestro di sci).

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Marcel Vulpis

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