(di Rivelli Advisory) – Sprofonda a Piazza Affari il titolo di Atlantia (società di cui il principale azionista è la famiglia Benetton), dopo il crollo del ponte Morandi di Genova (per il momento vi sono 38 morti accertate) e la decisione del Governo di avviare le procedure per la revoca della concessione (anche se in tardo pomeriggio c’è stata una “frenata” su questo tipo di attività). Ricordiamo che Atlantia ha in pancia le azioni di Autostrade per l’Italia, che gestiva la concessione dell’A10 di Genova, dove era posizionato il ponte.

Le azioni della società tricolore, che non erano riuscite a fare prezzo in apertura per eccesso di ribasso, sono entrate nella contrattazione a -21,4% per poi scendere ulteriormente a -25%, a 18,5 euro, bruciando così 4,85 miliardi di euro di capitalizzazione (hanno chiuso a -22,26% al termine della seduta di Borsa valori).
I mercati obbligazionari internazionali hanno reagito colpendo pesantemente i bond di Atlantia ai minimi storici, le obbligazioni, con scadenza luglio 2027, hanno ceduto il 4,01% a 92,8 mentre il bond da 700 milioni con scadenza settembre 2029 è scivolato del 4,3% a 91,79. I credit default swap sono schizzati ai massimi da 5 anni. Martedì Atlantia aveva perso il 5,4% dopo diverse sospensioni per eccesso di ribasso con una caduta delle quotazioni che ha toccato anche il 9-10%. Ciò significa che in una sola seduta il valore della società è diminuito di oltre un miliardo e la sua capitalizzazione è scesa a 20 miliardi circa.

E’ sicuramente “sconcertante” come determinate dichiarazioni a livello politico sull’operato di Autostrade per l’Italia (controllata da Atlantia) siano avvenute a Borse aperte, scatenando di fatto un ottovolante sul titolo, oggetto di forti speculazioni (nota della redazione).