Legge sugli stadi: le lobbies del mattone provano a forzare la mano. Reintrodotta la possibilita’ di costruire case. Insorge parte del PD
Fin qui la cronaca dell’attività governativa, perché c’è un “però” grosso come un macigno. Il testo iniziale del deputato PD Dario Nardella non prevedeva in alcun modo la cosiddetta “clausola residenziale”, anzi a scanso di equivoci la escludeva totalmente. Invece, nell’emendamento presentato si legge: all’articolo 9 sostituire il comma 21 con il seguente alla lettera A): “L’intervento può prevedere uno o più impianti sportivi, nonchè insediamenti edilizi o interventi urbanistici di qualunque ambito o destinazione, anche non contigui agli impianti sportivi, che risultano funzionali al raggiungimento del complessivo equilibrio economico-finanziario dell’intervento e concorrenti alla valorizzazione in termini sociali, occupazionali ed economici del territorio di riferimento”. Uscita dalla porta la clausola residenziale è rientrata, con un volo carpiato degno della tradizione italica, dalla “finestra”. Nel frattempo il deputato Roberto Morassut (PD) ha chiesto, ci permettiamo di dire giustamente, il ritiro proprio di questo emendamento, perché “genererà speculazione edilizia. La realizzazione dei nuovi impianti sarà di fatto sostenuta attraverso l’attribuzione di nuove previsioni edificatorie anche residenziali
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