L’identikit dell’imprenditore-tycoon sognato da Berlusconi per il Milan
(di Marcel Vulpis) – Il video di Silvio Berlusconi (postato sulla pagina personale di Facebook) dedicato al presente/futuro dell’AC Milan non lascia spazio ad interpretazioni: la società rossonera è in vendita, e, “preferibilmente”, il patron sognerebbe di cederla ad un imprenditore italiano. Abbiamo cercato di analizzare, spulciando gli ultimi dati di Forbes, magazine americano specializzato nel valutare i patrimoni personali dei “Paperoni” di tutto il mondo, l’identikit dell tycoon ideale per questa tipologia di operazione (del valore stimato di 700 milioni di euro).
Per trovare il primo italiano bisogna andare alla posizione numero 32, dove si conferma il fondatore di Luxottica Leonardo Del Vecchio con 23,7 miliardi di dollari, seguito al 36/mo posto da Giovanni Ferrero con 21,3 miliardi. Scendendo si incontrano poi Ernesto Bertarelli e Stefano Pessina di Walgreens (impegnato nel settore farmaceutico), entrambi a doppia cifra. Poi Gianluigi Aponte di Msc e, al 153/posto, Giorgio Armani con 8,8 miliardi di dollari. Sale di due posizioni lo stesso Silvio Berlusconi in 165/ma posizione con 8,3 miliardi di dollari, a pari merito con Paolo Rocca di Techint. New entry nella top 400 di Miuccia Prada con 4,2 miliardi di dollari alla posizione numero 389. I dati in esame sono relativi all’anno 2015 e fotografano purtroppo la scarsa presenza nei primi 400 di Forbes di imprenditori italiani sopra gli 9 miliardi di dollari di patrimonio personale. L’unico che ha già investito nel calcio (sponsarizzando anni ’80 l’AS Roma) è il figlio di Barilla (Guido Barilla) al decimo posto tricolore con un patrimonio stimato di 1,45 miliardi di dollari. Un investimento da 700 milioni di euro sarebbe in questo momento troppo oneroso, ma attraverso una cordata di soci potrebbe riuscirei nell’impresa. L’ideale quindi è Guido Barilla, magari con il “patrimonio” di Del Vecchio.
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