L’Internazionalizzazione dei football club passa per i siti “multilingue”
Una recente ricerca condotta da One Hour Translation, la più grande agenzia di traduzioni online al mondo, ha scoperto che le società europee calcistiche d’élite stanno ampliando le loro attività di marketing in Asia orientale, America latina e nel mondo arabo. One Hour Translation ha esaminato i siti web di 32 squadre che hanno partecipato alla UEFA Champions League di quest’anno, per scoprire in quali lingue queste società li hanno fatti tradurre. Ben 12 società hanno tradotto in cinese, 11 in spagnolo, 6 in arabo, 5 hanno tradotto i loro contenuti per il mercato francese, portoghese, indonesiano e giapponese. Ventisei squadre rappresentanti Paesi, dove non si parla l’inglese, hanno tradotto in questa lingua, ovvero il 96% delle squadre non anglofone coperte dalla ricerca.
Il Manchester City è la società che più ha investito nella localizzazione del suo sito web e nel renderlo accessibile a nuove audience. Oltre all’inglese, il sito dei Citizens è stato tradotto in 12 lingue, rendendolo accessibile a un pubblico molteplice: francese, spagnolo, portoghese, indonesiano, cinese mandarino tradizionale e semplificato, arabo, russo, giapponese, coreano, malese e hindi.
Al secondo posto il Barcellona, il cui sito è stato tradotto in 9 lingue, oltre lo spagnolo: inglese, francese, portoghese, cinese mandarino tradizionale, indonesiano, arabo, turco, giapponese e catalano. Il Real Madrid è al terzo posto: il sito della squadra è stato adattato in 7 lingue, oltre allo spagnolo. Al quarto posto ci sono il Paris Saint-Germain e il Bayern Monaco che hanno localizzato il loro sito in 6 lingue. La quinta nella classifica è la Juventus, che si è qualificata per le finali della Champions League: il suo sito è stato tradotto in 5 lingue oltre all’italiano.
Questa ricerca ha dimostrato che le squadre che erano state sorteggiate nel primo turno hanno localizzato il loro sito in 4,4 lingue, in media. Le squadre nel secondo turno, invece, lo hanno tradotto in 3,1 lingue, nel terzo in 2,25 e nel quarto in 1,123, oltre alla lingua madre.
È stato così scoperto il legame tra il numero di localizzazioni e le vittorie delle corrispettive società, sia nella Champions League, sia nei tornei nazionali. Negli ultimi cinque anni, dal 2012 al 2016, le squadre che hanno vinto la Champions League hanno “localizzato” in 7 lingue. Allo stesso tempo, i dati raccolti nei cinque maggiori tornei europei dal 2013 al 2017 rivelano che gli ultimi vincitori hanno tradotto in media 6 siti in lingue straniere. Il campione inglese del 2016, il Leicester City, ha il sito solo in inglese.
Dopo le cinque società migliori della UEFA Champions League, quella che ha investito di più nella localizzazione è stata la belga Club Brugge, che ha tradotto il suo sito in 4 lingue oltre all’olandese: inglese, francese, spagnolo e cinese.
Complessivamente, tre società non hanno sfruttato la loro partecipazione alla Champions League per attirare nuovi mercati tramite la localizzazione: i russi del Rostov, i campioni scozzesi del Celtic e il Leicester City, vincitore dell’ultima edizione della Premier League.
Tra le società d’élite che quest’anno non si sono qualificate per la Champions League, il Manchester United e il Chelsea hanno tradotto i loro siti web in 6 lingue ciascuno, oltre all’inglese; l’Inter in 5 lingue oltre all’italiano; il Liverpool in 4 oltre all’inglese e il Milan in 2 lingue oltre all’italiano.
In sintesi, il calcio è uno degli sport più popolari al mondo con oltre 4 miliardi di appassionati, secondo i dati del sito Total Sportek. Il ricavo stimato nella stagione 2016-2017, secondo le previsioni del Deloitte è di oltre 28 miliardi di dollari solo per l’Europa. Ciò dimostra che le maggiori società europee comprendono che la localizzazione in diverse lingue permette di tradurre i loro risultati sul campo. Tutto ciò per rafforzare il loro status sia economico, sia sportivo, cercando un potenziale pubblico di centinaia di milioni di appassionati in Europa, Asia e America latina.
Queste società dimostrano come un investimento relativamente piccolo per la traduzione del sito accende una reazione a catena che va dalla vendita di articoli come magliette, fino ad alti diritti per la trasmissione delle partite all’estero, fino a profitti incrementati, che a loro volta danno i mezzi per acquistare i migliori giocatori e aumentare le probabilità di vincere partite in futuro.
C’è ancora una grande differenza nel numero di siti tradotti tra le cinque società migliori (al primo posto il Manchester City con 12 lingue e la Juventus al quinto con 5 lingue) e le altre squadre. Queste differenze indicano che la maggior parte delle squadre che partecipano alla Champions League non realizzano pienamente il potenziale di attirare miliardi di appassionati di calcio in tutto il mondo. È importante che le società calcistiche che scendono nel campo più prestigioso del mondo facciano nascere un trend verso la localizzazione, che contribuirà al rafforzamento degli aspetti sia economici, sia sportivi.
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