L’Italhockey esce ai quarti contro l’India ma a testa alta
Termina agli spareggi per i quarti di finale (cross-over) il Mondiale della Nazionale Italiana Femminile di Hockey su Prato, battuta a Londra 3-0 dall’India, che giovedì sera affronterà l’Irlanda in una gara valevole per l’accesso alle semifinali della competizione.
India ancora una volta fatale per le Azzurre, che due anni fa avevano visto la strada per Rio 2016 sbarrata proprio dalle asiatiche. L’Italdonne, arrivata in Inghilterra con i gradi di ultima squadra del ranking (17), da “underdog” del torneo ha chiuso al secondo posto la fase a gironi (alle spalle dell’Olanda campione del Mondo in carica), battendo 3-0 la Cina (8) e 1-0 la Corea (9). Da applausi la squadra di Roberto Carta, che chiude tra le prime 12 squadre al mondo.
LA GARA. Al minuto 8 primo corto della gara: è per l’India, con la difesa azzurra che disimpegna bene. Ma un rimpallo, nella rimessa successiva, consente a Lalremsiami di battere Martina Chirico a meno di un metro dalla linea di porta: 0-1 e partenza in salita per l’Italdonne. La prima parte di gara si chiude con il vantaggio di Rani e compagne: “dobbiamo continuare a giocare così“, dice Marijne alle sue, che in realtà sfruttano l’unica vera occasione creata in 15′ equilibrati. In tribuna c’è tutta la nazionale irlandese, intenta ad osservare la squadra da affrontare nei quarti di finale di giovedì (h. 21.15 italiane) per i quali la Green Army si è qualificata, grazie al primo posto nel girone B. Al 19′ una sbavatura di Agata Wybieralska spalanca a Udita la via della rete, ma l’intervento di Chirico è semplicemente prodigioso. Le maglie indiane bloccano le avanzate italiane, come al 27′, quando una buona intuizione di Marcela Casale si spegne sui bastoni avversari. Alla mezzora l’India chiude avanti 1-0 (anche nel computo dei corti), il possesso è in perfetta parità e le nostre rivali vantano un maggior numero di ingressi in area (5-2), ma c’è grande equilibrio. Al cambio campo le Azzurre partono con piglio battagliero, entrano nell’area avversaria con Betty Pacella (ben innescata da Jasbeer Singh) e la difesa indiana sbroglia. Al 34′ India vicinissima al raddoppio ma Kaur manda incredibilmente fuori a porta vuota dopo aver scartato anche Chirico; pochi secondi più tardi il Video Umpire assegna un corto alle nostre rivali per un piede di Wybieralska: tiro fuori di un soffio e pericolo scampato dopo due minuti di pressione. L’India gioca meglio in questa fase e al 41′ si procura il terzo corto della gara, il secondo di questo parziale: il drive di Rani è neutralizzato. Prima dell’intervallo breve altro corto India, sui cui sviluppi (in pieno recupero) arriva il raddoppio di Goyal: l’azione è dubbia, ma l’intervento del Video Umpire conferma la validità dell’azione: 0-2. Le Azzurre non mollano, tutt’altro, e al 1′ dell’ultimo quarto conquistano il primo, agognato, corto della gara. La botta di Wybieralska è ben indirizzata, ma il salvataggio di Savita è da copertina. L’India beneficia di altri due corner corti: al secondo tentativo uno schema porta Katariya al tocco che vale il 3-0. C’è tempo per un altro superbo intervento di Martina Chirico, che evita il poker; sul fil di sirena Valentina Braconi ha una chance ma finisce 0-3: l’India va ai quarti di finale. Rimane grandissimo (e da applausi) il torneo delle Azzurre di Roberto Carta, tra le prime 12 squadra al mondo.
ITALIA-INDIA 0-3 (0-1)
ITALIA: Chirico (p), Braconi, Casale, Garraffo, Mirabella, Pacella, Pessina, Singh, Tiddi (c), Traverso, Wybieralska.
ENTRATE: Carta (6’), Ruggieri (7’), Oviedo (7’), Vynohradova (9’), Socino (9’), Bianchi (19’).
A DISPOSIZIONE: Cusimano (p).
ALLENATORE: Roberto Carta.
INDIA: Savita (p), Kaur, Ekka, Monika, Deepika, Toppo, Lalremsiami, Kaur, Lakra, Rani (c), Minz.
ENTRATE: Pradhan (4′), Udita (4′), Katariya (4′), Khokhar (5′), Goyal (6′)
A DISPOSIZIONE: Etimarpu (p).
ALLENATORE: Sjoerd Marijne.
RETI: Lalremsiami al 9′ su azione, Goyal al 45′ su corto, Katariya al 55′ su corto.
CARTELLINI: al 36′ verde per Lakra (I), al 42′ verde a Casale (I).
ARBITRI: Hudson (NZL) e Yamada (JPN).
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