L’NBA, nonostante la pandemia, pianifica l’All Star Game per il 7 marzo ad Atlanta
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MILWAUKEE, WI - MARCH 9: Marvin Williams #2 of the Charlotte Hornets shoots the ball against the Milwaukee Bucks on March 9, 2019 at the Fiserv Forum Center in Milwaukee, Wisconsin. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this Photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2019 NBAE (Photo by Gary Dineen/NBAE via Getty Images).
(di Amedeo Neri) – L’NBA sta pianificando l’All Star Game nonostante la pandemia. Secondo quanto riportato da sportbusiness.com, la data in programma potrebbe essere quella del 7 marzo (sede dell’evento ad Atlanta). La Lega professionistica americana prevede di avere una pausa (di metà stagione) dal 5 al 10 marzo. La sede originaria era Indianapolis, ma lo slittamento dell’inizio della regular seasin fissata a dicembre, ha modificato i programmi.
Sempre l’NBA starebbe valutando di ridimensionare il tradizionale All-Star Weekend, che solitamente si svolge nell’arco di tre giorni. L’idea è quella di organizzare tutto in un solo giorno, così da facilitarne l’organizzazione. La sede di Atlanta è stata scelta, oltre che per la moderna State Farm Arena, casa degli Atlanta Hawks, anche per la possibilità del broadcaster locale Turner Sports di trasmettere l’evento senza dover muovere giornalisti e troupe televisive da fuori città.
La Lega sta ancora decidendo se aggiungere alla tradizionale partita tra le stelle della Western e dell Eastern Conference anche la gara delle schiacciate e delle skills (abilità nel palleggio superando ostacoli), che normalmente arricchivano l’All Star Weekend.
A testimonianza della volontà di organizzare la manifestazione (nonostante le problematiche del caso), c’è la possibilità per i tifosi di votare i propri giocatori preferiti per candidarli alla partecipazione all’All Star Game. Se non si dovesse riuscire a organizzare l’evento, la votazione rimarrà comunque simbolica.
L’unica preoccupazione per gli organizzatori è che ci possano essere casi di COVID-19 tra i giocatori in occasione dell’evento. L’NBA ha già dovuto rinviare più di 20 partite, da inizio stagione, arrivando a rimodulare ulteriormente i calendari.
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