Lo sponsor olimpico Coca-Cola si piega alla pressione dell’opinione pubblica e sospende le operazioni in Russia
(di Emanuele de Laugier) – Coca-Cola è l’ultimo grande sponsor del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ad annunciare la sospensione delle attività in Russia, a seguito dell’invasione ai danni dell’Ucraina. Il prolungamento dell’operazioni dell’azienda produttrice di bevande analcoliche nel territorio russo fino all’8 marzo era stato oggetto ad aspre critiche dall’opinione pubblica.
“I nostri cuori sono con le persone che stanno sopportando gli effetti inconcepibili di questi tragici eventi in Ucraina. Continueremo a monitorare e valutare la situazione man mano che le circostanze si evolvono”, ha affermato l’azienda di bevande analcoliche in una dichiarazione ufficiale.
Anche i marchi sotto l’ombrello di Coca-Cola (come Fanta e Sprite) sospenderanno le attività in Russia.
Inoltre, molti degli altri sponsor olimpici, che comprendono Airbnb, Alibaba, Allianz, Atos, Bridgestone, Intel, Omega, Panasonic, P&G, Samsung, Toyota e Visa, hanno intrapreso azioni di boicottaggio nei confronti della Russia o solidali per il popolo ucraino.
Tra queste Airbnb, piattaforma online per la prenotazione di case e di alberghi, ha sospeso le operazioni nel territorio russo e bielorusso all’inizio di questa settimana.
Il gruppo svizzero di orologi Swatch, proprietario di Omega, ha interrotto le sue esportazioni in Russia, così come lo ha fatto Panasonic a causa di “sfide economiche, logistiche e di altro tipo”. Inoltre, il colosso tecnologico giapponese ha anche donato 20 milioni di yen (160.000 euro) alla Croce Rossa polacca ed a Peace Winds Japan, un’organizzazione non governativa che fornisce assistenza all’Ucraina.
Anche la società tecnologica sudcoreana Samsung ha sospeso le spedizioni dei suoi telefoni e dei suoi chip in Russia, così come ha donato 6 milioni di dollari all’Ucraina, di cui un sesto del compenso sotto forma di prodotti elettronici.
La filiale nel territorio ucraino della casa automobilistica Toyota ha interrotto tutte le sue attività il primo giorno dell’invasione (24 febbraio), mentre Toyota Motor Russia ha bloccato tutta la sua produzione il 4 marzo, arrestando anche l’importazione di veicoli, fino a nuovo avviso, a causa delle interruzioni della catena d’approvvigionamento.
La società di assicurazioni Allianz ha confermato che donerà 10 milioni di euro per sostenere gli sforzi umanitari in Ucraina, a cui è disposta ad aggiungere fino a 2.5 milioni di euro come donazioni da parte dei suoi dipendenti.
Il produttore di chip Intel ha bloccato i propri clienti russi e bielorussi oltre ad aver arrestato le spedizioni dirette verso i due paesi.
Visa ha deciso di bloccare il funzionamento di tutte le sue carte di credito, tranne quelle emesse in Russia, che saranno funzionanti fino alla loro data di scadenza, nel territorio russo. Le carte russe, invece, non saranno utilizzabili all’estero.
Diversamente dagli altri sponsor del CIO, la multinazionale P&G ha deciso di bloccare solo una parte delle sue operazioni in Russia, motivo per cui viene ancora criticata dall’opinione pubblica. Infatti, sebbene abbia deciso d’interrompere la spesa per gli investimenti di capitale, per le pubblicità e per le promozioni, ha deciso di continuare a vendere nel territorio russo prodotti incentrati sulla salute, sull’igiene e sulla cura della persona.
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