Lo strappo a Destra. Giorgia Meloni risponde per le rime a Berlusconi sul civico Marchini
Un sussulto a destra arriva (forse) un pò tardivo, ma alla fine arriva (sul filo di lana). A strillare con veemenza il proprio disappunto, sul tema della leadership del centro-destra a Roma, è Giorgia Meloni numero uno dei Fratelli d’Italia. Preoccupata per l’improvviso “innamoramento” di Silvio Berlusconi per il “civico” Alfio Marchini (arrivato quarto alle precedenti comunali del 2013, pure dietro al M5S), l’unico, per il momento, ad essere uscito allo scoperto.
Su una cosa la Meloni ha ragione: come fa Marchini, nipote di una famiglia molto vicina al partito Comunista, ad essere l’icona del centro-destra romano? La risposta è semplice: il centro-destra capitolino, in questi ultimi anni, non ha assolutamente investito su una nuova classe dirigente e questi sono i risultati. Oggi Giorgia Meloni è costretta a strillare per vedersi riconosciuta dagli altri alleati di area una leadership su Roma, che dovrebbe esserle assegnata per default. E invece al Cavaliere va bene al suo posto l’ex nazionale italiana di Polo, con amicizie a destra come a sinistra. Civico come ama definirsi, perché è un aggettivo che sta bene su tutte le magliette politiche. Un civismo che spesso arrivati in aula, quando dice bene si trasforma per molti in “gruppo misto”. Adesso Giorgia Meloni ha solo una carta da giocare: un’alleanza strategica con Matteo Salvini (Lega Nord). Ma il Matteo dell’ultra-destra potrebbe chinare la testa pur di prendere o non perdere (a seconda dei punti di vista) Milano.
Quindi c’è anche la possibilità che FDI sia costretto, per dignità, più che per convinzione, ad andare da sola. Un bel problema, perché senza un altro alleato si rischia di non far scattare neppure un consigliere. Difficilmente infatti FDI può centrare un 9-10%. Lo strappo con Berlusconi c’è ed è evidente, ma i consiglieri uscenti di FDI potrebbero spingere per finire nel “minestrone civico” di Marchini, pur di non saltare un turno in Aula Giulio Cesare.
Di seguito il comunicato di Giorgia Meloni
«Leggo dalle pagine di Repubblica che secondo Silvio Berlusconi ambirei a candidarmi presidente della Regione Lazio. Non capisco da dove derivi questa convinzione visto che la notizia non corrisponde a verità e non ne abbiamo mai parlato, anche per l’ovvia ragione che non si sta andando al voto. In ogni caso non ho fondato Fratelli d’Italia per far dire a Berlusconi cosa intendo fare. Inoltre noi di Fdi, che ricordo essere accreditato come primo partito della coalizione nella capitale, non siamo in alcun modo disponibili a sostenere a Roma la candidatura di chi come Alfio Marchini, ha partecipato alle primarie del Pd, come abbiamo spiegato a Berlusconi più volte. Speravamo – e abbiamo chiesto più volte un tavolo per discuterne – nella disponibilità a trovare un candidato che mettesse insieme tutto il centrodestra, ma se FI intende sostenere Marchini possiamo solo fare loro i nostri migliori auguri. FdI sosterrà invece un candidato di centrodestra, perché a noi gli inciuci e i pastrocchi non piacciono in Parlamento e non piacciono per il Campidoglio». È quando dichiara il presidente Giorgia Meloni.
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