L’ombra del Coronavirus su Euro2020, una “torta” da 2,5 miliardi di euro
Annullare un “grande evento” del livello di “Euro2020″ (in programma dal 12 giugno al 12 luglio) può diventare un serio problema economico per tutti i soggetti coinvolti, a partire dall’Uefa (organismo di governo del calcio continentale e titolare di tutti i diritti della kermesse). Un’eventualità però che l’ente di Nyon non vuole prendere in considerazione anche se vi è un attento monitoraggio dell’epidemia da Coronavirus nei Paesi dell’EuroZona.
La prossima edizione dell’Europeo, la prima itinerante nella storia della competizione, (organizzata in 12 diversi stadi con Roma sede della gara inaugurale), è un format del valore economico di 2,5 miliardi di euro, considerando tutte le aree di ricavi.
Il business generale è in crescita (+600 milioni di euro di entrate) rispetto alla rassegna precedente (Euro2016). Sempre nell’ultima edizione i diritti tv pesarono per il 53%, le sponsorizzazioni per il 25%, il ticketing per il 15%e le hospitality per il 7%.
Verranno messi a disposizione circa 3 milioni di biglietti, distribuiti tra sponsor (500mila tagliandi) e tifosi (2,5 milioni), con prezzi variabili a seconda della tipologia e dello stadio: un posto in tribuna all’Olimpico di Roma, per la partita inaugurale (Italia–Turchia del 12 giugno 2020) costerà fino a 225 euro, mentre la curva potrà costare 75 euro.
L’interesse per l’evento continentale è confermato dalle richieste provenienti da tutto il mondo (28,5 milioni), oltre il doppio di quanto avvenuto in occasione di Euro2016. L’ipotesi di una pandemia (ovvero una epidemia su scala mondiale) porterebbe alla disdetta totale delle prenotazioni turistiche previste nei 12 Paesi coinvolti nell’organizzazione.
Per quanto riguarda le spese, il montepremi globale previsto dall’Uefa a favore dei 24 team qualificati sarà di 371 milioni di euro (+23% rispetto alla precedente rassegna). Ogni nazionale partecipante incasserà 9,25 milioni di euro, oltre a 1,5 milioni per ogni vittoria e 750mila euro per ogni pareggio nella fase a gironi; la vittoria finale porterà in dote 20,25 milioni di euro, per un massimo di 34 milioni di euro incassati (7 milioni in più rispetto all’edizione del 2016). L’Uefa infine ha previsto anche un bonuscorrispondente all’8% del guadagno complessivo lordo (circa 200 milioni di euro) da distribuire ai club che forniranno giocatori alle squadre nazionali partecipanti.
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