Lotito-Fisco, partita a poker per professionisti…
Sarà una corsa contro il tempo quella che vedrà Claudio Lotito (presidente S.s. Lazio) tentarle tutte pur di non portare i libri in tribunale evitando l’onta del fallimento alla gloriosa società biancoceleste.C’è qualcosa di strano che aleggia dietro questa storia, soprattutto se andiamo ad analizzare i tempi di risposta dell’Agenzia delle Entrate. Quest’ultima ha emanato, nei giorni scorsi, una circolare attuativa in cui viene spiegata la procedura per accedere, eventualmente, alla transazione e rateizzazione dei debiti con l’Erario. Un onere pari a 150 mln di euro considerando anche gli interessi e le sanzioni ereditate, questo è bene sottolinearlo, dalle precedenti gestioni (a partire proprio dall’era Cragnotti). La risposta è arrivata dopo otto mesi dalla richiesta ufficiale della società biancoceleste (è stata presentata lo scorso 19 luglio 2004). Di fronte ad un club (quello biancoceleste) che ha un’ipoteca “bruciante” (sull’impianto di Formello), i tempi di risposta dovevano essere più veloci. In questo l’AdE non ha fatto una bella figura. Se questi sono i tempi dello Stato come può una struttura pianificare la propria gestione finanziaria?. E’ possibile che nessun funzionario pubblico poteva rispondere in tempi più brevi? Oggi il numero uno della S.s. Lazio, pertanto, si ritrova a dover combattere più con il tempo che con l’Agenzia delle Entrate sperando che le carte presentate dal collegio di legali possano almeno sospendere gli effetti previsti dal consolidamento dell’ipoteca di Formello (atteso per la data del prossimo 31 marzo). Senza dimenticarci che nel “Lazio”, proprio in queste ore, c’è un’accesa campagna politica tra Storace (candidato del Polo delle Libertà) e Marrazzo (alfiere della Sinistra) per la poltrona di governatore della regione. La Sinistra, attraverso Morassut (assessore urbanistica del Comune di Roma) e il suo primo cittadino (Walter Veltroni), ha fatto subito capire a Lotito di essere contraria all’ipotesi dello Stadio delle Aquile (soprattutto se verrà realizzato all’interno di un bene di proprietà dell’attuale presidente della Lazio).Il quadro non è dei più semplici e la presenza strisciante della “politica” fa capire come in questa storia gli aspetti sportivi siano l’ultima preoccupazione. Forse Lotito, oggi, inizia a capire cosa vuol dire gestire una squadra di calcio “romana” quotata in Borsa. Se nella Capitale sono stati conquistati solo cinque titoli nazionali (considerando anche i titoli dell’A.s.Roma) ci sarà sicuramente una ragione. La pressione continua delle tifoserie, gli intrecci politici con i quali bisogna saper convivere, la difficoltà di creare un progetto pluriennale, sono solo alcuni dei paletti che può incontrare un football-manager in una “piazza calda” come Roma.Tutto questo fa capire come sia difficile per Lotito uscire fuori dal ginepraio in cui è caduto o ha voluto avventurarsi. Il numero uno laziale andrà a trattare, proprio a partire dalla prossima settimana, con l’AdE, ma è chiaro che per salvare la Lazio servirà un impegno “bipartisan”. Lotito è stato sempre considerato un uomo vicino a Storace e, quindi, alla Destra. Le regionali in atto stanno peggiorando la situazione del club di Formello. Anche il “salvataggio” della squadra biancoceleste può diventare un’arma politica per far pendere in un modo o nell’altro la bilancia delle elezioni regionali. Chi vuole intendere, intenda…
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