“Lotito…personaggio nuovo e già scomodo”
Per molti è il nuovo “Forrest Gump” del calcio italiano, per altri un personaggio scomodo. Lui stesso scherzando si è autodefinito “Lotrito”. Nella realtà Claudio Lotito è un imprenditore che non viene dal Mondo del pallone e con un rigore morale difficile da trovare nel nostro settore. Quanto durerà nella galassia del calcio nostrano? Difficile a dirsi. Certamente dopo aver annunciato il progetto del nuovo stadio della S.s. Lazio ha qualche nemico in più e qualche amico in meno. Non lo ama sicuramente Walter Veltroni (sindaco di Roma) e il suo entourage politico e sullo sviluppo del progetto di questo impianto lo aspettano tutti con il fucile puntato. Recentemente è stato ricordato che è lecito che la S.s. Lazio possa patrimonializzare la società con un’operazione di questo tipo, ma il tutto deve avvenire su terreni non di proprietà di Lotito. Vale a dire che se Lotito realizza lo stadio ad un metro dalla sua tenuta sulla Tiberina è lecito, se invece compie la stessa operazione all’interno della proprietà di famiglia è speculazione edilizia. Gli stessi amministratori politici, che fino a qualche mese erano al capezzale della S.s. Lazio, dovrebbero, però, chiedersi perchè un imprenditore italiano dovrebbe accollarsi i debiti di precedenti fallimentari gestioni senza un ragionevole desiderio di guadagno. Ricordiamo a Veltroni che la parola imprenditore include il doppio concetto di “rischio di impresa”, ma anche di “potenziale profitto”. Il rischio imprenditoriale in un club di calcio è noto a priori, visto che sono poche le società che riescono a produrre profitti. I guadagni, invece, sono ancora tutti da scoprire. Era normale che l’imprenditore Lotito volesse cercare di realizzare un possibile guadagno da un’operazione nata già con il segno meno (ovvero considerati tutti i debiti della S.s.Lazio). L’errore marchiano dell’amministrazione capitolina è che adesso vuole girare la patata bollente della gestione dello stadio ai signori Sensi-Lotito. No, Signor Sindaco. Ciascuno si prenda le proprie responsabilità e soprattutto dimostri con i fatti le rispettive capacità manageriali (in campo pubblico e privato). Speriamo, sinceramente, che Lotito non finisca “tritato”, il prossimo 26 ottobre (data prevista per l’incontro in Campidoglio con Veltroni), nei meccanismi della politica capitolina e mantenga, a torto o a ragione, questa immagine da Forrest Gump del calcio tricolore. Lunga vita a Lotito…
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