L’UEFA monitora da vicino la sponsorizzazione con Gazprom dopo l’escalation del conflitto russo-ucraino
(di Emanuele de Laugier) – Le emittenti BT Sport e DAZN hanno affermato di essere state obbligate a mostrare gli annunci pubblicitari del gigante energetico russo Gazprom durante la copertura delle partite di questa settimana della Champions League, nonostante l’invasione della Russia in Ucraina.
Gazprom è uno degli sponsor della massima competizione europea per club e paga 40 milioni di euro a stagione all’UEFA, massimo organo calcistico europeo.
La rete pay-TV BT Sport, proprietaria dei diritti esclusivi della Champions League nel Regno Unito, ha affermato di essere “preoccupata” per le reazioni dei clienti alle pubblicità di Gazprom.
Anche un portavoce del servizio di streaming sportivo DAZN, che detiene i diritti della competizione europea in Germania, Austria e Canada, ha rilasciato una dichiarazione: “Gli spot pubblicitari dei vari sponsor della UEFA vengono mostrati come parte delle nostre trasmissioni della Champions League. DAZN non ha alcun controllo su di essi.”
L’UEFA ha dichiarato che “continuerà a monitorare da vicino la situazione”, stessa affermazione fatta il 22 febbraio anche sulla possibilità di spostare la sede della finale di Champions League, attualmente in programma alla Gazprom Arena di San Pietroburgo il 28 maggio.
Tuttavia, secondo l’agenzia di stampa inglese PA, nonostante la dichiarazione, la UEFA sta preparando dei piani di emergenza per scegliere una nuova sede per l’ultimo atto della massima competizione europea per club, che non dovrebbe più rimanere nella città russa.
Inoltre, il massimo organo calcistico d’Europa ha già dovuto cambiare il luogo delle ultime due edizioni della finale di Champions League a causa del Covid-19, spostandole da Istanbul al Portogallo.
Secondo PA, la UEFA può attendere sulla scelta della nuova sede fino alle ultime fasi della competizione per vedere quali squadre rimarranno in corsa nel torneo.
Sull’argomento, all’inizio di questa settimana, Liz Truss, segretario degli esteri del governo britannico, ha affermato che, se i club inglesi dovessero raggiungere la finale di Champions League, dovrebbero boicottarla se l’evento fosse in Russia.
Mentre il primo ministro britannico Boris Johnson ha anche affermato che “non ci deve essere alcuna possibilità di organizzare tornei di calcio in una Russia che invade gli altri Paesi sovrani”.
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