Malaga, dalla Champions League al rischio fallimento: tutte le tappe di una crisi annunciata
(di Gregorio Scaglioli) – La crisi del Malaga C.F. è stata tanto veloce quanto inaspettata: la squadra andalusa milita nella Secunda Division ed attualmente si trova in quart’ultima posizione con soli 8 punti e il peggiore attacco del campionato. Inoltre la società ha chiesto alla Federcalcio iberica (RFEF) di spostare la gara contro il Cadiz a causa della ristrettezza della “rosa”.
Colpa principalmente di una cattiva gestione della squadra da parte del presidente Al Thani, che ha trascinato la squadra dalla Champions League al rischio fallimento: nel 2012 una campagna acquisti da 90 milioni aveva portato gli andalusi nelle prime posizioni della Liga, un anno dopo ai quarti di Champions League poi alcuni contratti troppo elevati (Van Nisterlooy, Demichelis e Monreal) e l’esclusione per due anni dalle coppe europee da parte della UEFA hanno portato la società quasi sul lastrico.
La linea dura del presidente Al Thani ha imposto una campagna acquisti “low cost” e contratti inferiori a 3 milioni di ingaggio, ma la rinascita tarda ad arrivare e per ora sono stati raccolti solo fischi e contestazioni da parte dei tifosi.
Ora incombe la minaccia dell’esclusione dal campionato: servono 5 milioni entro gennaio per la permanenza in Secuna Division ma con la crisi economica l’aumento di capitale non sembra così sicuro: basti pensare che in estate Al Thani aveva provato a portare a Malaga uno degli eroi dello scudetto miracoloso del Leicester, la stella del Sol Levante Okazaki, per tentare di risollevare le sorti della squadra ma il mancato pagamento dello stipendio ha costretto il giapponese a spostarsi all’Huesca.
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