Malagò (CONI) attacca il sistema sport russo
Si entra nel clima olimpico di Rio2016 e a far scatenare il n.1 del CONI Giovanni Malagò è stato il fulmine a ciel sereno del caso Maria Sharapova, trovata positiva al meldonium (un farmaco non consentito dalla WADA, l’agenzia mondiale dei controlli anti.doping).
“Il caso di Maria Sharapova è un fulmine a ciel sereno, anche se paradossalmente l’ipotesi era proprio dietro l’angolo e la risposta più ovvia veniva associando un discorso di Russia con il suo problema. Perché ho scoperto che questo discorso riguarda altri atleti in altre discipline” – lo ha dichiarato Malagò, commentando il caso di doping della tennista russa.
“Fa riflettere…Com’è possibile che questo tipo di farmaco proibito lo prendessero atleti che fanno sport così diversi? Certo, è un brutto colpo d’immagine per l’atleta, venerata oltre la sua grandezza di risultati sportivi, che sono stati immensi. Dispiace perché quando succedono queste cose, di fatto è lo sport con i suoi simboli ed emblemi a perdere…La dimostrazione che il sistema antidoping funziona: siamo ai primi di marzo e lei è stata presa in flagrante a gennaio con grande tempestività”.
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