Malagò (CONI) sbanca a Tor Vergata con il sogno di Roma2024
(di Gianni Bondini) La”Grande Bellezza” vuole cancellare “Suburra” e vincere il festival olimpico del 2024. Per far prevalere Roma nella corsa da brividi contro: Parigi, Los Angeles, Amburgo e l’outsider Budapest.
La premiata ditta M&M ce la sta mettendo tutta. Luca Cordero di Montezemolo e Giovanni Malagò bucano lo schermo. E stamattina si sono esibiti alla grande. Nell’aula magna dell’Università di Tor Vergata (macro area di Economia), con oltre 700 studenti a spellarsi le mani per gli applausi (numeri da palcoscenico politico, che, però, pochi politici a Roma, di questi tempi riescono ad assicurare ai partiti di appartenenza).
Esplosioni di consenso alle parole del presidente del Coni Malagò, che ha ricordato che Roma2024 significherebbe: “170mila posti di lavoro nei sette anni tra aggiudicazione e inizio delle Olimpiadi (2017-2024). Molti saranno manovalanza, ma c’è anche una cabina di regia estremamente qualificata: 10-15mila persone avranno poi l’opportunità di un ruolo professionale. Perché poi gli impianti sportivi dovranno essere gestiti”. E giù applausi.
Malagò è arrivato mentre lo scoppiettante Montezemolo (presidente del comitato di Roma 2024) già infiammava l’auditorio, come se fosse ancora in Casa Ferrari: <Noi italiani, quando lo vogliamo, siamo i più bravi di tutti. Se il nostro Paese perde la voglia di competere, allora meglio chiudere la saracinesca, ma lo pagherebbero i giovani. Dobbiamo vincere >.
Nel gioco passa la palla e tira, il numero uno del Coni ha aggiunto: “Abbiamo un grande presidente della Repubblica (Sergio Mattarella, nda), pieno di entusiasmo per questa candidatura, un Governo, come non mai, a sostegno di Roma 2024, un Comitato Olimpico con la credibilità, che, forse, non ha un altro Paese. Tutto quello di cui oggi parliamo non conta nulla, se nel settembre 2017 non riusciamo a conquistare i voti dei membri CIO (tra 83 e 85), che ci dovranno giudicare. E’ una partita di lobbying, rapporti personali e credo che Montezemolo sia la persona che ci può dare un valore aggiunto. Questa partita la vinceremo o comunque arriveremo sul filo di lana”.
Il giudice anticorruzione Raffaele Cantone è un’altra figura di garanzia di Roma olimpica. Montezemolo promette: “Non possiamo accettare il paradigma grande manifestazione grande ruberia e corruzione. Noi lo diciamo forte: ogni euro investito si deve sapere dove va”.
Malagò e Montezemolo sono stati insigniti dal rettore di Tor Vergata Giuseppe Novelli del titolo di “professori che si sono distinti” in Scienze motorie e in Economia aziendale. Complimenti.
La Seconda Università romana perché punta su Roma 2024? Nel solco virtuoso di Roma ’60, che cinquantacinque anni fa frutto impianti e infrastrutture importanti, a Tor Vergata toccherebbero: un Villaggio Olimpico di 15 mila posti, un Palazzetto per pallacanestro e pallavolo e un Velodromo con annesse piste ciclabili. Con una decisiva accelerazione della stazione della Linea C della metropolitana. Non poco, proprio di questi tempi (assai grami).
Il conto è positivo e l’entusiasmo di Malagò e di Montezemolo è contagioso. Ma “Suburra” è in agguato: lo Stadio Flaminio è in abbandono, ai Pratoni del Vivaro il Centro per l’equitazione è stato cannibalizzato e lo Stadio di atletica delle Terme di Caracalla è sbarrato. Roma 2024 è un sogno. Intanto scacciamo gli incubi cittadini.
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