Malagò (CONI) torna a parlare di Roma2024 dopo il Sì della sindaca Raggi al progetto dello stadio giallorosso
In una agenzia riportata dall’ANSA, Giovanni Malagò (n.1 del CONI) è ritornato a parlare del progetto Roma2024, soprattutto dopo le dichiarazione del M5S al termine dell’approvazione della delibera comunale, che, di fatto, sblocca il futuro progetto dello stadio della AS Roma a Tor di Valle.
“Sono molto felice che finalmente sia stata approvata una delibera, un atto formale e chiaro, per realizzare il nuovo stadio della Roma e auspico che anche la Lazio ne abbia uno suo. Ed è giusto che abbia una piena condiscendenza da parta dell’amministrazione comunale. Ma c’è un’incoerenza che non può essere spiegata”. Lo ha detto il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando della vicenda dello stadio del club giallorosso rispetto allo stop incondizionato alla candidatura olimpica di Roma 2024 voluto dalla stessa amministrazione di Roma Capitale. “Ho letto che la forza di questa delibera è l’aver stravolto il progetto iniziale – ha aggiunto Malagò -. Questo determina una contraddizione assoluta: ammesso e non concesso che non siamo stati mai ricevuti, se il progetto olimpico non andava bene ce lo potevi stravolgere. Avrebbe sistemato tante cose pubbliche e avrebbe prodotto un beneficio per la città”.
Il presidente Malagò ha assolutamente ragione. Ci fa piacere che la sindaca Raggi si sia ricreduta sul progetto di sviluppo collegato allo stadio della Roma, ma perché allora rinunciare agli investimenti a cinque cerchi che sarebbero arrivati in caso di vittoria su Parigi o Los Angeles? Non sarebbe stato più intelligente quantomeno attendere di vedere come sarebbe finita la gara? Perché tutta questa fretta assurda nel presentare un “No” assolutamente ideologico? A queste poche domande ci piacerebbe che la sindaca Raggi rispondesse, perché l’unica cosa certa è che abbiamo perso una grande possibilità di rilanciare una città condannata ad un degrado graduale, quale che sia la consiliatura o il gruppo politico di riferimento (in questo caso a trazione M5S).
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