dal Corriere di oggi

L’ultimo è l’inchiesta dell’Uefa: se l’aspettava?
«Avevo ricevuto segnali in questo senso. E non mi sorprenderei se si muovesse la Fifa e sulle prese di posizione dell’Associazione calciatori anche la procura federale». 

Non è certo un bell’inizio per Tavecchio.
«Per niente. L’ho sentito, gli ho parlato, sta preparando la sua difesa, mi è parso sereno, sta lavorando molto. Ma aggiungo che se il neopresidente federale dovesse sentirsi condizionato da certi eventi, tipo quello dell’Uefa, o da altre manovre, da pressioni di parte, corporative, non mi stupirei affatto se facesse un passo indietro e rassegnasse le dimissioni». 

basta con la chiusura delle curve che ululano e offendono in nome della discriminazione territoriale.
«Una saggia decisione comunicata malissimo, come se adesso si potesse insultare il prossimo a seconda della sua provenienza, che sia Milano, Roma o Napoli. In realtà scatterà una differente sanzione, più mirata, chirurgica e non solo a danno delle società e degli altri tifosi che nulla c’entrano». 

Quando metterete mano al rapporto scuola e sport?
«Insieme al ministro della pubblica istruzione Giannini abbiamo affrontato la delicata questione. Anticipo che abbiamo studiato un format innovativo molto importante per la crescita sociale e sportiva del nostro Paese».

Intervista lunga e approfondita a Giovanni Malagò (presidente del CONI) sul caso Tavecchio e il futuro del calcio/sport in generale, oltre che sui rapporti, non proprio sereni, con Abete (ex presidente FIGC). Il numero uno del CONI oltre ad anticipare il lancio di un progetto innovativo su sport e scuola vaticina possibili dimissioni di Tavecchio (che in queste ore sta preparando la difesa per l’Uefa che ha aperto una procedura di contestazione al presidente FIGC per presunte frasi razziste) se dovesse arrivare anche la Procura Federale di Palazzi e ancor più una seconda inchiesta della FIFA. Era questa la “sorpresa” di cui parlava Malagò in una precedente intervista pre-voto presidenza FIGC?