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Manchester City primo marchio “glocal” di calcio

(di Marcel Vulpis) –  Fa rumore il risultato economico raggiunto soprattutto dal Manchester City, al quinto posto assoluto (nella precedente indagine di Brand Finance si era posizionato al sesto), con un valore del brand pari a 1,14 miliardi di euro (crescita del 30% in un solo anno).

Due le ragioni fondamentali di questo sviluppo: da un lato far parte di una realtà internazionale, dall’altro l’esplosione del settore giovanile e della struttura che lo ospita (con una forte attenzione al territorio).

Il ManCity si presenta come un marchio glocal nel calcio mondiale: proiezione internazionale e impegno in ambito locale. I Citizens, infatti, sono all’interno del City Football Group, insieme, al Club Atlético Torque (Uruguay), al Melbourne City Football club (Australia), al New York City Fc (Usa) e agli Yokohama Marinos (Giappone).

E’ una vera e propria holding company fondata nel 2014, con l’obiettivo di supervisionare la creazione di una rete di club collegati tra di loro e di altri progetti nel mondo del football, sotto la guida del Manchester City.

Analizzando l’assetto societario, l’87% delle quote è in mano a Abu Dhabi United Group (ADUG) e il restante 13% a China Media Capital/CITIC. Confermando l’interesse ad espandersi soprattutto sul mercato dell’Estremo oriente.

Il caso dell’Academy 

Un investimento, non solo a carattere sportivo, che ospita anche la sezione locale della Football Association, e viene utilizzato prevalentemente dai club sportivi della metropoli britannica. Nel dicembre 2014 (circa sei anni dopo l’insediamento del gruppo di Abu Dhabi nel club) la società ha inaugurato la sua nuova Academy.

La struttura si sviluppa su un’area di circa 33 ettari  totalmente bonificata e riqualificata. Un investimento stimato in 250 milioni di euro. Una realtà complessa ed articolata: il club infatti ha stipulato oltre 880 contratti con realtà locali, che forniscono servizi per il corretto svolgimento delle attività dell’area. Circa l’80% degli investimenti portati avanti dalla proprietà araba ricadono nel Greater Manchester (distretto attorno alla città di Manchester) e nelle zone limitrofe.

Lo sviluppo del progetto immobiliare

Abu Dhabi United Group ha lanciato, tra l’altro, un piano residenziale che porterà all’edificazione di 6 mila nuove case, insieme alla realizzazione di scuole e strutture sanitarie.

Il centro sportivo è aperto, per 30 ore a settimana, a supporto di college presenti sul territorio, così come di strutture sportive dedicate alle attività per atleti disabili.

Il sostegno al territorio locale

L’Academy è formata nel 37% dei casi da ragazzi che risiedono a Manchester, il 33% risiede nel distretto della Greater Manchester (l’hinterland della area metropolitana di Manchester) e il 30% da stranieri. In totale, sono più di 550 i ragazzi, che si allenano, durante la settimana, dall’Under6 alla EDS (Elite development system), l’equivalente della nostra Primavera.

Un centinaio di questi giovani ha la possibilità di studiare grazie al Manchester City e i loro risultati sono stati più che positivi nel 73% dei casi. Il progetto dell’Academy risulta vincente, perchè coinvolge a pieno il territorio sia da un punto di vista calcistico, sia a livello di strutture e servizi, con una forte attenzione al sociale (come nel caso delle scuole e delle strutture sanitarie).

 

 

 

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Marcel Vulpis

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