“In una città che soffre
drammaticamente per la carenza di lavoro – ha dichiarato il sindaco Ignazio Marino –
avere la possibilità di avviare lavori sullo stadio significa dare posti di
lavoro”. Dello stesso avviso Imma Battaglia, consigliere comunale in quota Sel
che ha commentato: “Ho detto sì ma ho posto come condizione che nelle politiche
di assunzione che verranno attivate per la costruzione dello stadio, delle
infrastrutture, come la Roma-Lido, e dell’indotto, sia data priorità assoluta a
tutti quei lavoratori che stanno pagando sulla propria pelle il prezzo della
crisi”. Ma non tutti sono favorevoli all’ipotesi Tor di Valle. Riccardo Viola,
Presidente Regionale del CONI Lazio, avrebbe preferito la soluzione Tor
Vergata. Il Comitato disoccupati per il lavoro minimo garantito, invece,
vorrebbe una riqualificazione dello stadio Flaminio: da tre anni il CONI ha
smesso di essere l’intestatario della concessione affidatagli dal Comune, che,
solo per mantenere attive le utenze, spende 200 mila euro l’anno per lasciare
l’impianto inutilizzato.