Marketing – Anzhi: grandi campioni, ma i ricavi sono tutti da capire..
L’acquisto di Samuel Eto’o per 60 milioni in tre anni da parte dell’Anzhi è cosa fatta. Quello che non si sa e come intenda sostenere i conti il club del Dagestan, la sconosciuta società iscritta alla Russian Premier league, l’equivalente della serie A italiana. Per l’ex giocatore dell’Inter, inclusi i bonus, nella prima stagione, è un’operazione record, visto che doppia, di fatto, lo stipendio annuale di Messi (9,5 mln) e distanzia notevolmente il più quotato Cristiano Ronaldo, in forza al Real Madrid per 12 mln annui.
Per l’Inter, invece, c’è il doppio risultato di incassare circa 25 milioni di euro, che verranno subito riversati sul calciomercato, ma anche di ridurre il monte-ingaggi globale del club.
Un affare per tutti (calciatore, Inter e procuratori), ma non per l’Anzhi, di cui non è chiara la strategia aziendale per il prossimo triennio. Di proprietà dell’oligarca russo Suleyman Kerimov, lo stesso che provò attraverso la Nafta Mosca ad acquisire l’A.s. Roma, adesso ci riprova nel calcio russo, con un club, però, che non ha ricavi ed è inserito in un territorio (la repubblica del Dagestan, sul mar Caspio) devastato dagli attentati terroristici.
Eto’o e i suoi nuovi compagni saranno «confinati» a Mosca in ville e alberghi di lusso. Si alleneranno a Makhachkala (la città dove risiede il club) solo nel week-end, per poi ripartire al termine della gara.
Difficile, in queste condizioni, e con uno stadio (il Dinamo) da appena 12 mila posti, dove i i tifosi non spendono più di 6 euro per una tribuna, generare ricavi significativi a livello di biglietteria e di merchandising. Anche sul terreno dei diritti tv, la posizione raggiunta dalla società del Dagestan nel 2010 (11° posto) non consente di introitare più di 10 milioni di euro.
Unico fiore all’occhiello è il mercato delle sponsorizzazioni: l’Anzhi è legata a marchi internazionali come Pepsi, Adidas, Canon, ma anche importanti in ambito domestico, come Nafta Moskva, Megafon (telefonia mobile) e la compagnia immobiliare Pik. Di contro, il presidente Kerimov promette investimenti nei prossimi tre anni pari a 200 milioni di euro (l’attuale capitano della squadra è il brasiliano Roberto Carlos) e la costruzione di un nuovo impianto a cinque stelle da 40 mila posti a sedere. Restano forti perplessità, da parte degli addetti ai lavori, su un progetto destinato a valorizzare un territorio, dove permangono seri problemi di instabilità politica e di ordine pubblico. In sintesi, investimenti esagerati per un valore di ricavi tutto da costruire, mentre l’esposizione finanziaria, sull’onda dell’acquisto del camerunese Eto’o, è destinata a schizzare alle stelle.
fonte: ITALIAOGGI/Marketingsport
Il “singolare” caso dell’Anzhi, club del Dagestan iscritto alla Russian Premier League, che compra campioni del calibro di Samuel Eto’o, ma non ha ancora una strategia marketing (soprattutto sul terreno dei ricavi commerciali) ben definita. Il progetto del magnate russo Suleyman Kerimov, pronto a investire nei prossimi anni 200 milioni di euro tra nuovo stadio e campioni del bel dribling.
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