Marketing – Lo strano caso della maglia nera dell’Hellas Vr
Dove c’è tanta passione, si sa, non mancano anche enorme pressione e grandi aspettative. La piazza è di quelle importanti, ed è costantemente vigile e attenta ad ogni dettaglio. Spesso nel calcio non esistono le mezze misure: o bianco, o nero. In questo caso, nero.
Già, perchè è proprio la terza maglia dell’Hellas Verona 2012/2013 – quella nera – ad aver suscitato non poche polemiche tra i sostenitori. Una casacca particolare – quella marchiata dallo sponsor tecnico Asics e legata ovviamente alle scelte stilistiche della precedente gestione societaria – che ha fatto parlare di sé in particolare sul web e sui principali social network.
I tifosi veronesi, storicamente appassionati e visceralmente legati all’ultracentenaria squadra cittadina, si sono divisi nei giudizi e negli apprezzamenti. Sul colore, sui simboli e su alcuni dettagli cromatici e stilistici. Non sono mancate ironia e goliardia nei commenti dei tifosi scaligeri, che hanno dato vita a un vero e proprio dibattito mediatico.
La vera pietra dello scandalo, per così dire, pare essere lo stemma che rappresenterebbe il gonfalone cittadino, solitamente composto da una croce gialla su campo blu, e presente sulla terza maglia “in negativo”, ovvero con croce blu su fondo giallo.
Altro motivo del contendere, le righe diagonali gialle che, a detta di molti, sembrano avere poco senso logico. Singolare e inusuale anche il logo applicato sulla manica della maglia. Il colore nero, invece, utilizzato altre volte nel recente passato per caratterizzare le divise di riserva, sembra aver riscosso numerosi consensi tra i sostenitori veronesi.
Le critiche, come si diceva, non sono mancate. I puristi sostengono che simboli del passato, per quanto appartenenti alla storia del club, non possano essere utilizzati in maniera frammentaria e disordinata, ed essere utilizzati sulle divise da gioco senza seguire una logica ben precisa o rigidi canoni stilistici che richiamino casacche storiche. Più senso, secondo alcuni, avrebbe avuto realizzare una replica fedele della maglia storica a cui ci si è ispirati e dare vita ad una collezione in edizione limitata, per trainare il classico merchandising che abitualmente ha un enorme successo tra i tifosi gialloblù.
La società, in sede di presentazione, ha poi chiarito le motivazioni delle proprie scelte, effettuate sulla scorta di alcuni suggerimenti dell’Associazione Culturale Verona Hellas, che da qualche anno si occupa di tenere vive la memoria e la tradizione del club scaligero proponendo iniziative culturali e sportive legate alla storia del Verona.
Involontariamente si è creato un caso di marketing sportivo in piena di regola, che tuttavia ha regalato alla maglia nera dell’Hellas Verona grande visibilità ed esposizione mediatica, soprattutto a livello locale. Una polemica, se così la vogliamo chiamare, dettata soprattutto dallo straordinario attaccamento che i tifosi veronesi hanno nei confronti della loro squadra.
Come sempre accade, saranno i numeri del merchandising ad esprimere un verdetto finale sul reale gradimento da parte della tifoseria. Nel frattempo – come si suol dire – nel bene o nel male, purchè se ne parli. (Verona/di Stefano Marchesi)
L’Hellas Verona riparte in grande stile alla conquista del sogno chiamato Serie A e lo fa sancendo di fatto il passaggio di consegne tra il patron Giovanni Martinelli (ora socio di minoranza) e il nuovo presidente Maurizio Setti, presentandosi ufficialmente alla città di fronte a 4mila tifosi in tripudio. Una serata di festa che ha dato il benvenuto alla nuova società e ai neo acquisti che il direttore sportivo Sean Sogliano ha portato in riva all’Adige per tentare la scalata verso la massima serie.
No Comment