Dopo il fallimento di Xl.com, con intervista in diretta sulla Bbc dell’ex ceo (in lacrime mentre raccontava la crisi dell’azienda), e il credit crunch di Landsbanki (una delle più importanti banche islandesi – di proprietà di Gudmundsson, patron del club), si era parlato sui giornali inglesi di rischio chiusura della stessa società di calcio della Prima divisione (la Barclays Premier league).

Il club ha ufficializzato di avere debiti netti per 51 milioni di sterline (alla data del 31 maggio 2007), ma, contemporaneamente, ha comunicato di essere molto vicino alla chiusura di un accordo di jersey-sponsorship con un nuovo partner, che potrebbe pagare una cifra persino superiore ai 4 milioni di sterline annue promessi da Xl.com agli Hammers (per apparire sulla divisa di gioco). 

Prima buona notizia in "casa" West Ham, che nelle ultime settimane aveva perso il rapporto con Xl.com (società online di viaggi low cost), sponsor di maglia degli Hammers. – (una foto della maglia del WHU con il logo di Xl.com fallito nel corso della stagione)