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Match-fixing: un buco nero da 90 miliardi di dollari annui

Provate ad immaginare un’isola sommersa grande come l’Asia. Un’enorme Atlantide che conta 57 Paesi asiatici sui 65 complessivi. Una mappa del gioco illegale – soltanto otto Paesi vantano un sistema regolamentato: Cina, Giappone, Hong Kong, Singapore, Corea del Sud, Taiwan, Macao e le Filippine – che nel periodo 2001-11 ha generato un volume di affari per le scommesse ‘sommerse’ pari a mille miliardi di dollari, oltre 90 l’anno. E’ ciò che emerge da uno studio elaborato da Agipronews e presentato da Patrick Jay, esperto della società di consulenza Regulus Partners, durante l’evento “Betting on Football” di Londra.

Una piaga che, secondo il report, ha trovato enorme sviluppo grazie alla forte connotazione tecnologica dei cittadini asiatici e il loro rapporto stretto con gli smartphone. Una tendenza che si coniuga alla perfezione con l’offerta di gioco – tra scommesse, lotterie e altro – concepita proprio per coloro che utilizzano il telefono come fosse un pc

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Redazione

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