McDonald’s a supporto del calcio francese (Ligue1) in crisi sul fronte dei diritti tv.
(di Marcel Andrè Vulpis) – A poche settimane dal termine della massima serie calcistica transalpina è tempo di bilanci per l’area marketing della Ligue1, passata, ad inizio stagione, dal title sponsor Uber Eats (60 milioni di euro in 4 anni) a McDonald’s, sempre nel food delivery, anche se nel segmento fast food, colosso americano del settore. Quest’ultimo ha scelto di investire nel calcio francese minimo per 3 anni con un budget annuo di 20 milioni di euro (EniLive paga per “firmare” la Serie A italiana circa 22 milioni di euro a stagione). L’investimento si ferma al massimo campionato in quanto la copertura della Ligue2 (la Serie B d’oltralpe) è di pertinenza del marchio BKT.

McDonald’s si occuperà anche di una serie di attività nell’ambito della alimentazione sana e del CSR. Assieme a BKT (title della Ligue2) è uno dei partner principali del calcio professionistico francese, segue il marchio Essilor (eyewear) e un poker di sponsor ufficiali (LaPoste, Point.P, Decathlon e Betclic).
A questi si aggiungono Oris (timekeeper ufficiale) e Dazn/BeinSports nel ruolo di broadcaster ufficiali (proprio sul terreno dei diritti tv la lega francese sta avendo i maggiori problemi finanziari). Nell’ultimo bando quadriennale la LFP ha incassato circa la metà del miliardo di euro a stagione (fino al 2029) che si aspettava, con una serie interminabile di contestazioni poi sul terreno della “pirateria” dei contenuti.
Non è un caso che proprio per “aiutare” la serie transalpina l’Esecutivo sia sceso in campo, proprio nel settore delle sponsorship sportive, arrivando a convincere i vertici di McDonald’s France a investire una cifra molto alta rispetto al valore mediatico di questa serie. Lo dimostra il fatto che, tra l’investimento del colosso americano e quello targato Eni in Italia (nononostante il valore tv dei nostri match sia nettamente superiore), vi sia appena una “luce” di 2 milioni di euro.
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