Media – Il caso dell’informazione giornalistica all’interno della regione FVG
Trieste, 15 ottobre 2009 – La Giunta regionale non rispetta gli impegni assunti e sottoscritti, continuando in questo modo a smentire il suo operato. Nemmeno nell’odierna seduta svoltasi a Trieste, infatti, è stata ratificata la preintesa di contrattazione di secondo livello (contratto integrativo dei giornalisti) siglata ancora lo scorso 31 luglio dall’Editore Regione Friuli Venezia Giulia con il Cdr di Agenzia Regione Cronache ed il Fiduciario di Agenzia Consiglio Notizie.
Da oggi, quindi, come da mandato unanime dell’Assemblea generale, si decreta il blocco immediato ed a tempo indeterminato (ovvero fino a quando non sarà autorizzata la ratifica della preintesa) delle attività multimediali (pubblicazione testi, immagini, contributi audio e video sul web ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia), il blocco dei servizi esterni ed un’attività di agenzia strettamente limitata all’orario 9-17 da lunedì a venerdì (cinque giorni alla settimana) con esclusione totale di sabati, domeniche e festivi.
Questa Giunta regionale, da quando Andrea Garlatti ha preso il posto di Elio De Anna in qualità di assessore al Personale, smentisce le proprie scelte e dimentica che la preintesa ha valore di impegno assoluto in assenza di comunicazione contraria immediata e motivata alle parti in causa. Nel frattempo è sopraggiunto l’avallo della Ragioneria generale e, soprattutto, la norma di legge che garantisce la necessaria copertura finanziaria all’accordo, predisposta ed approvata proprio da questa Giunta regionale e, successivamente, approvata anche dal Consiglio regionale durante le ultime variazioni di bilancio.
Ciò significa che siamo di fronte ad una grave violazione procedurale e sostanziale che denunciamo allibiti, a maggior ragione dopo il sondaggio esplorativo con annessa proposta (se così si può definire…) svolto dal direttore del Personale, Augusto Viola, per conto dell’assessore Garlatti. A fronte di una preintesa concordata dopo anni di trattative e controfirmata ufficialmente da Editore e rappresentanze sindacali con l’obiettivo, sempre affermato, di sanare una condizione di lavoro gravata dal mancato rispetto di diritti contrattuali acquisiti e da un impegno multimediale finora mai concertato, l’assessore ha ufficiosamente avanzato una proposta caratterizzata dall’azzeramento degli arretrati concordati (più di un anno), da una non ben definita indennità fissa decisamente inferiore a quella variabile parametrata alle voci contrattuali e da una serie di ulteriori rinunce rispetto al documento già firmato dall’Editore. In pratica, una vera e propria violazione delle più elementari regole di contrattazione che si voleva somministrare ai giornalisti regionali i quali, prontamente, hanno giudicato inaccettabile sotto ogni aspetto la riapertura di qualsiasi trattativa prima della ratifica operativa dell’accordo.
Preso atto dell’incomprensibile atteggiamento della Giunta regionale, Cdr di Arc e Fiduciario di Acon confermano quindi le misure di protesta annunciate lunedì scorso con la proclamazione dello stato di agitazione. Misure che, teniamo a precisare, sono volte a tutelare la dignità professionale, i diritti contrattuali e la valenza istituzionale dei giornalisti coinvolti e che, al momento, volutamente non comprendono azioni ancora più significative per rispetto dell’attività di informazione che siamo chiamati a svolgere nei confronti, rispettivamente, della Presidenza della Giunta regionale e della Presidenza del Consiglio regionale.
Il CdR di Agenzia Regione Cronache
Il Fiduciario di AconIl "pubblico" non si smentisce mai in questo Paese. Dovrebbe essere il punto di riferimento per la collettività e, invece, spesso si distingue per la mancanza di trasparenza. Pubblichiamo integralmente la "nota" del CdR di Agenzia Regione Cronache (il fiduciario di Acon). Ai nostri lettori il commento in merito.
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