Media – MyRoma su Toplegal

Durante questi undici mesi di lavoro abbiamo assistito al nascere di tanti esperti di "Azionariato Popolare". Fino al nostro arrivo nessuno parlava di questo tema o se lo faceva lo liquidava velocemente con il detto "In Italia non si può fare… le leggi non lo consentono": nulla di più falso ampiamente dimostrato con i fatti.
Oggi, per il bene delle nostra Roma, bisogna comprendere che sono troppe le persone che un giorno pensano di essere allenatori, poi uomini della finanza, poi avvocati. Dobbiamo avere tutti un po’ più di umiltà ed ascoltare prima di esprimere un giudizio. Ancora oggi c’è chi cela la propria ignoranza sul nostro Progetto e sul tema dell’Azionariato Popolare, con frasi fatte, precostituite che se dibattute non hanno ne fondamenta giuridiche ne logiche. 
MyROMA oggi non solo è patrocinata dalla Supporters Direct, Organo Europeo per la diffusione dell’Azionariato Popolare in Europa, ma trova spazio su testate giornalistiche molto importanti come quella che vi proponiamo noi oggi. 
TOP LEGAL è il "primo mensile italiano di mercato legale" ovvero una pubblicazione fortemente di settore dedicata agli avvocati italiani. Siamo orgogliosi e onorati che TOP LEGAL abbia dedicato le proprie pagine a MyROMA.

Chi lavora a MyROMA ha sposato la politica del "fare" e non del "parlare". Non abbiamo la forza mediatica per controbbattere chi continuare ad asserire delle falsità su MyROMA, ma questo ulteriore articolo dovrebbe farvi riflettere. Una testata di questo spessore, indirizzata alle persone che operano nel settore legale, parla di MyROMA e di Azionariato Popolare: ora sarà divertente continuare a sentire le solite frasi precostituite, ma a questo punto anche voi avrete le idee un po’ più chiare. Aprite gli occhi.
Cambiare idea è un segno di intelligenza e maturità. 
Sarà curioso vedere chi continuerà a parlare di MyROMA con il solito cieco ostracismo oppure chi, per amore della ROMA, comincerà a voler capire e far capire che il popolo giallorosso vuole essere, e non solo a parole, presente nel futuro della ROMA. Le battaglie non si combattono in collina.[di Walter Campanile]

 "AZIONE MAGICA" di Ketty Areddia (Toplegal.it)

Almeno un primato la Roma, quest’anno se lo è aggiudicato. La squadra capitolina sarà la prima italiana a essere sostenuta dai tifosi e non solo sul campo.
A fine maggio un gruppo di tifosi ha dato vita al tanto atteso progetto di azionariato popolare che dovrebbe consentire ai sostenitori della Lupa di avere voce in capitolo nella vita del club.
In Europa, l’azionariato popolare non è più una novità: Barcellona, Real Madrid, Benfica, Sporting Lisbona, Bayern Monaco, Amburgo e Colonia, sono alcune delle società calcistiche che hanno deciso di aprire le porte ai tifosi, facendoli diventare in qualche modo “azionisti”.
E ben 180 movimenti stanno nascendo in tutto il Continente per portare le tifoserie a pesare sulle decisioni delle squadre. Tanto che Supporters Direct, un organismo voluto dal governo britannico (www.supporters-direct.org), che offre assistenza legale e finanziaria, sta puntando molto sull’azionariato della tifoseria italiana (gli italiani, si sa, sono un popolo di arbitri mancati), e in altre 13 nazioni europee.
In Italia la squadra della Lupa potrebbe presto essere seguita dal Bari, dal Potenza e dai tifosi del Milan, che vorrebbero, in qualche modo, essere protagonisti delle sorti del club.
A fine maggio, il progetto AzionariatoPopolare Roma è stato siglato davanti al notaio e presentato al pubblico da 83 costituenti, garanti dell’iniziativa.  Si va dal tramviere al personaggio famoso: tra cui gli attori Gigi Proietti, Elio Germano, Massimo Ghini e Valerio Mastandrea, il regista Enrico Vanzina, i cantautori Luca Barbarossa e Daniele Silvestri, i politici Paolo Cento, Fabio Granata e Luciano Ciocchetti.
Sarà la base stessa a formare un’associazione con l’obiettivo di acquistare le azioni della società e la conseguente possibilità di avere voce in capitolo sulle decisioni da prendere, con la formula interna “una testa un voto”. L’Azionariato popolare in salsa romana è stato studiato per la prima volta da Walter Campanile, controllore di volo, ex ufficiale dell’areonautica e tifoso sfegatato dell’undici giallorosso.
Dal punto di vista legale, invece, il progetto è stato messo in piedi dall’avvocato Pietro Ilardi, anche lui appassionato di Roma, ma soprattutto interessato allo strumento normativo e agli sviluppi possibili che potrebbe avere in ambito di diritto sportivo. «Per la Roma abbiamo scelto di seguire il modello tedesco, che ci dà delle garanzie in più. Stiamo seguendo anche il Potenza calcio e ci ha contattato il Modena, che poi si è mosso per altre strade», racconta Ilardi. «Ma è chiaro che se un giorno l’Italia vorrà dotarsi di un soggetto giuridico per questa figura, noi saremo dei sostenitori della legge».
Nell’ottobre del 2009 l’Associazione dei tifosi della Roma è entrata a far parte della Supporters Direct.
Democrazia, trasparenza, sostenibilità da parte di tutti i tifosi, nessuno scopo di lucro e vasta partecipazione popolare sono i principi alla base dei quali hanno lavorato promotori e legali. «Lo statuto dell’associazione», spiega ancora Ilardi, «garantisce un voto per azione, senza dare più peso all’una o all’altra quota. Gli associati eleggono un presidente. Viene anche nominato un collegio dei probiviri, un collegio dei revisori e un collegio sindacale. I libri saranno a disposizione di chi li voglia consultare.
Ogni associato avrà una password e una username per verificare la documentazione anche contabile dell’associazione e anche il bilancio verrà votato tramite Internet o per corrispondenza elettronica».
Lo scopo dell’iniziativa è comprare le azioni della società quotata in Borsa, controllata per circa il 67% dalla famiglia Sensi (che da mesi parrebe intenzionata a vendere) e sempre in bilico, causa debiti per quasi 400 milioni.
«Non ambiamo a comprare la Roma, sarebbe da megalomani», afferma Ilardi. «Abbiamo istituito un soggetto giuridico alternativo, che ha come scopo, di avere anche una sola azione per partecipare all’assemblea degli azionisti.
Una sola azione, ma detenuta da 10 mila persone che hanno peso, e che costituiranno uno zoccolo duro, garante della squadra per cui tifano».
Nel momento in cui scriviamo nel sito www.azionariatopopolareasroma.com, sono cinquemila gli utenti incuriositi dalla novità. Nel frattempo al Parlamento europeo c’è un progetto di legge scritto e proposto dal belga Ivo Belet, che obbliga le società calcistiche ad avere una quota di azionariato popolare. «Nel momento in cui dovesse prendere piede sarebbe una sorta di rivoluzione, anche dal punto di vista del diritto sportivo», conclude l’avvocato.

fonte: www.myroma.it

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