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Media – Rassegna stampa: Il futuro delle web-tv nel calcio

In ritardo nello sviluppo degli stadi e, più in generale, nel settore del marketing, il calcio italiano si sta avvicinando timidamente all’universo dei new e multimedia. La web-tv, insieme allo sfruttamento dei social network, è la nuova frontiera per la comunicazione dei club, soprattutto nel rapporto con le tifoserie, attente alle novità tecnologiche e alle applicazioni dell’abbinamento sport & entertainment.

ItaliaOggi ha messo a confronto i due campionati di calcio più importanti a livello europeo: la serie “A” tricolore e la Premier league inglese. Analizzando, su entrambi i fronti, l’utilizzo delle web-tv da parte delle strutture di prima divisione.

Il fenomeno in esame è esploso in Italia nelle ultime due stagioni. Attualmente sono otto (contro le 20 del mercato inglese) le squadre che possono vantare la presenza di una web-tv. Altre sei società tricolore hanno studiato forme ibride per mostrare alla propria tifoseria immagini di repertorio, attualità o interviste in esclusiva. L’Inter, campione d’Italia, ha aperto una pagina nerazzurra su YouTube (il più importante portale di condivisione video tra utenti), il Siena in modo più spartano ha caricato, sempre su YouTube, una serie di file senza, però, una strategia precisa. La Lazio ha iniziato a esplorare questa opportunità, ma il numero di contributi video è ancora limitato. Il Palermo calcio ha creato, invece, un video archivio, così come il Catania all’interno dell’area multimedia. La Juventus, infine, ha una finestra di video highlights aggiornati periodicamente, soprattutto in prossimità delle partite ufficiali o di eventi speciali, continuando a dare più visibilità al progetto televisivo di Juventus channel (politica seguita anche dall’Inter).

Chi, invece, sta sfruttando al meglio le opportunità di comunicazione offerte dalla web-tv è il Milan. All’interno del sito Acmilan.com, infatti, è presente una finestra che porta direttamente su Milantime, il progetto rossonero dedicato alla televisione su Internet. E’ il più completo del calcio tricolore. Prevede ben 11 canali (mediamente quelli inglesi sono strutturati tra 10 e 15 canali), ha una grafica accattivante e moderna, può essere seguito anche attraverso la funzione dei feed rss, oltre ad una pagina specifica su Facebook. Tra i canali più seguiti vi sono milantgweb, gli highlights, Milanello, interviste, netmilan, live audio ed extra-ordinary milan. Tutti i video, inoltre, possono essere votati e condivisi su Facebook, Twitter e Myspace.

Dietro il Milan crescono i progetti di Livorno channel e Samptv, che stanno investendo, già da tempo, su questa nuova forma di comunicazione.

“Livorno channel è nato nell’estate 2008, prima web-tv a livello assoluto sul mercato domestico”, spiega a ItaliaOggi, Alessandro Giacomini, titolare di Gsport (agenzia nazionale di sports-marketing). “Dalla promozione in A ad oggi abbiamo raggiunto più di 210 mila visite totali, con una media mensile vicina a 18 mila accessi. La programmazione è costituita da interviste ai giocatori riguardanti la partita della domenica successiva, interviste del post gara, conferenze stampa dell’allenatore, speciali realizzati in occasione di feste o eventi a cui partecipano i giocatori del Livorno…L’obiettivo primario è creare una supporter-community anche se è un processo lento e graduale. Nei prossimi mesi lavoreremo per ampliare l’offerta di contenuti, sempre più interattivi”.

La Sampdoria, che, fino ad un anno fa, si affidava alla condivisione di video su Youtube, presenta, ormai, un vero e proprio palinsesto diviso in 12 fasce. All’interno di SampTv ci sono poi le news-tv e studiolive, trasmissione a caldo con ospiti in diretta nel post-partita dallo stadio Luigi Ferraris. Le news di aggiornamento della tv del club ligure possono essere seguite sulla pagina dedicata di Facebook (dove vi sono più di 320 fan) e dal 29 dicembre scorso anche su Twitter (portale di micro-blogging).

Livorno calcio, Udinese e Parma si sono affidati per la realizzazione delle rispettive web-tv a Wi-media & sport, che ha posto l’attenzione soprattutto sulle conferenze, sugli extra, sugli highlights e sui video più interessanti della stagione in corso. Il portale Udinesechannel.com presenta anche “speciale ritiro” e l’area “a tu per tu”.

Più integrati, invece, i progetti SiamoBologna.tv, web 2.0 video streaming del Bologna, o Genoalive.it. In entrambi i casi si accede direttamente dal portale societario.

La Fiorentina ha modificato, persino, il nome del sito, che non si chiama più Acffiorentina.it, ma It.Violachannel.tv. Il media ufficiale del club toscano è, ormai, strutturato graficamente e tecnologicamente come una televisione sul web e questo sarà anche il suo sviluppo futuro. La sezione più interattiva è “Adrenalina viola”, dove i tifosi possono inserire commenti in diretta.

Restano al palo, per il momento, club prestigiosi come l’A.s. Roma (il sito ha ancora una configurazione e una grafica anni ’90), l’Ssc Napoli (il cui portale, però, è tra i più evoluti della serie A), il Bari, l’Atalanta, il Chievo Verona e il Cagliari.

Il mercato italiano mostra i suoi limiti strutturali non appena viene messo a confronto con la Premiership, la prima divisione del calcio britannico.

Squadre top del calibro di Manchester United, Arsenal, Chelsea, Arsenal e Tottenham, gestiscono web-tv innovative sotto il profilo grafico/video, contribuendo anche alla crescita dei ricavi da merchandising. Anche il resto del plotone britannico ha finestre tv che spingono, con servizi a pagamento, il business delle rispettive società. I club della Premiership ormai si muovono su due livelli: la prima (“libera”) per catturare i tifosi, la seconda (“premium”) per chi intende vivere in modo più intenso il rapporto con il club. Difficile capire quando le società italiane, che in molti casi, non conoscono neppure gli stili di vita e di acquisto della propria tifoseria, potranno passare alla fase a pagamento delle web-tv.

Un ulteriore limite allo sviluppo del mercato italiano è la presenza di pochissimi siti multilingue, un ulteriore leva per la diffusione della fan base e, quindi, per la conoscenza dei siti nei mercati emergenti (Medio oriente e Asia).

L’analisi del quotidiano ItaliaOggi sul tema dello sviluppo dei media e multimedia nel calcio italiano e inglese.

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Marcel Vulpis

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