I telespettatori italiani possono dormire sonni tranquilli. Il prossimo 31 dicembre 2006 gli apparecchi televisivi non si trasformeranno
magicamente in scatole digitali (Dtt).

I tempi dello switch-off sono destinati inesorabilmente a slittare. Lo ha anticipato, nei giorni scorsi, il quotidiano .Com, pur avendo riportato una dichiarazione del Ministro delle Comunicazioni
Gasparri, che afferma sostanzialmente il contrario: “Non c’è nessun rinvio per ritardare il passaggio definitivo al digitale tv rispetto alla data, stabilita dalla legge, del 31 dicembre 2006….La commissione Ue vuole sì una maggiore armonizzazione europea in questo settore, ma lo farà con un documento che in sostanza solleciterà
i ritardari a sbrigarsi, e non imporrà certo uno slittamento ai paesi che sono più avanti come l’Italia”.

Lo scoglio più grosso si legge all’interno delle pagine di .Com è quello relativo al regolamento sul DAB appena licenziato dall’Autorità delle Comunicazioni, che ha subordinato la piena
disponibilità delle frequenze assegnate alla radio digitale (DAB) al lancio definitivo della televisione digitale terrestre, citando
esplicitamente la data del 2006 per lo switch-off.

Se salta la data, salta anche il regolamento,e di converso, il legittimo esercizio di un diritto radiofonico.