Meini (CEI): Centrale il ruolo dello Sport come fattore di aggregazione e integrazione
Nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati, presso la sala della Lupa, si è parlato dello Sport come fattore strategico di sviluppo, coesione ed educazione. Un’attività di promozione sportiva, che il CSI (Centro Sportivo Italiano) porta avanti da sempre (sin dalla sua fondazione come Ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni), coinvolgendo oltre 457 mila giovani under 18. Tra i relatori Mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole e vice-presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana). Sporteconomy l’ha intervistato a completamento dei lavori della giornata promossa congiuntamente da CSI e CEI (con il supporto in termini di comunicazione della SGPlus di Roberto Ghiretti – tra i relatori dell’evento)
D) Monsignore, quale sarà il primo step successivo del progetto “S Factor” presentato alla Camera?
R: Chiaramente gli aspetti più operativi sono di competenza del Centro Sportivo Italiano, ma è altrettanto vero che è bello ed importante mettere insieme persone attorno alla piattaforma dello Sport, vero e proprio aggregatore sociale. C’è la necessità, attraverso le nostre strutture, di stare insieme con i ragazzi e con chi ama lo sport senza secondi fini. I nostri allenatori e tecnici per esempio sono dei veri e propri educatori e la loro funzione sociale è importantissima. Non dimentichiamoci, tra l’altro, che dietro loro ci sono le famiglie dei ragazzi, quindi il nostro impegno e responsabilità devono essere massimi.
D: Da alcun giorni si parla in Parlamento, oltre che sui media, di “Ius Soli”. Lo sport può essere realmente un integratore sociale e qual è la sua posizione rispetto al testo di legge?
R: La nostra posizione è chiara sin dall’inizio. Siamo assolutamente a favore dello “Ius Soli” e lo sport è un fattore di integrazione e di educazione unico nel suo genere. Nello sport, negli anni passati, ci sono stati diversi casi di “ius soli” per finalità sportive. Lo Sport anticipa spesso ciò che avviene poi nella società. Questo ci dovrebbe far riflettere, perché nello Sport si possono trovare tante risposte ai bisogni delle persone e delle comunità. Non c’è società o comunità senza “integrazione”. Grazie allo sport si possono raggiungere dei risultati incredibili in questo settore.
D: Quanto è importante il ruolo del volontariato nel nostro Paese e in seno al CSI?
R: Il volontariato è parte dello sviluppo della nostra società. Il suo ruolo non è solo importante, è vitale. E non penso solo allo sport, ma anche, per esempio, ai tanti volontari che collaborano all’interno della Protezione Civile o nelle associazioni della Misericordia (confraternite e arciconfraternite cattoliche dedite all’assistenza dei “bisognosi”, nda). Ecco perché il Parlamento e la politica devono assolutamente dare centralità al mondo del volontariato.
D: Qual è la posizione di Papa Francesco rispetto allo Sport?
R: Il Pontefice pone grande attenzione, da sempre, a tutte le attività umane. Quindi c’è grande attenzione anche sullo sport. Ma quest’ultimo non deve essere visto come pura ascesa individuale, ma sempre in chiave di gioco di squadra e di crescita attraverso il confronto con i proprio compagni e gli avversari.
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