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Milan: analisi tattica e bilancio di una squadra forte e solida

Impossibile negarlo: di questi tempi, vedere il Milan tra i primi posti nella classifica di Serie A ha generato un grande senso di nostalgia in tutti gli amanti del calcio italiano. Il “Diavolo”, che ormai da anni non è più guidato dalla famiglia Berlusconi, ha attraversato tante stagioni difficili prima di coltivare nuovamente chance concrete per accedere alla Champions League, cambiando continuamente allenatore e giocatori. Al pari dell’Inter, che si è risollevata solo nella scorsa stagione, il Milan aveva finito col navigare verso il centro della classifica, talvolta mancando anche la qualificazione in Europa League. Insomma, un vero disastro. Ciononostante, l’affetto dei tifosi non è mai mancato e per molti supporters rossoneri il Milan di oggi porta in dote il gusto della rivincita.

Dopo l’ultimo trionfo europeo datato 2007, un breve periodo di stanca era anche prevedibile, considerando che molti senatori erano sul viale del tramonto. Nel 2009, inoltre, lo storico mister Ancelotti diede l’addio ai colori rossoneri passando al Chelsea. L’inizio dell’epoca recente del Milan si può individuare dunque nel 2010, quando dal Cagliari arrivò, fresco di “Panchina d’oro”, Massimiliano Allegri, per la prima volta al timone di una big dopo la buona esperienza di Cagliari. Complice l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic, mattatore assoluto oggi come allora, i rossoneri vinsero quello che per il momento è il loro ultimo scudetto, insieme alla Supercoppa Italiana.

Nel 2013 il Milan riuscì ad agguantare la qualificazione in Champions all’ultima giornata, ma ormai era chiaro che ai rossoneri era rimasto ben poco da dire. Il ritiro di diversi senatori e la partenza di “Ibra” nel 2012 avevano lasciato a Milanello solo macerie. All’inizio del 2014 Allegri finì con l’essere esonerato. A ruota, parecchie vecchie glorie del Milan di Berlusconi ebbero l’opportunità di allenare i rossoneri: Clarence Seedorf, Pippo Inzaghi, Siniša Mihajlović, Cristian Brocchi, Gennaro Gattuso. Solo la parentesi di Vincenzo Montella permise ai meneghini di rimettere un trofeo in bacheca, con la Supercoppa Italiana del dicembre 2016. Nel 2017 il club fu ceduto a Li Yonghong, al quale subentrò dopo una manciata di mesi il fondo d’investimento americano Elliott.

Da più di un anno a questa parte, la formazione rossonera è guidata in panchina da Stefano Pioli, ex mister di Fiorentina, Inter e Lazio. Nonostante i tifosi non vedessero di buon occhio il nuovo allenatore, non solo per i trascorsi nerazzurri, il tecnico è riuscito a conquistarsi la fiducia di tutti nella seconda metà della passata stagione. Quando si ritrovò a sostituire Giampaolo, Pioli adottò il 4-3-3, per poi virare verso il 4-4-2 nel girone di ritorno. Da quando il mister ha sposato però definitivamente la filosofia del 4-2-3-1, il “Diavolo” ha iniziato a volare, inanellando una serie lunghissima di risultati utili consecutivi. Consultando le quote live su un portale di betting online si può evincere come il Milan sia spesso favorito e ormai si può parlare tranquillamente di una sorpresa. C’è chi da quelle parti crede persino nello scudetto.

Il ritorno di Zlatan Ibrahimovic nel mercato di gennaio ha fatto la differenza. Non lo si può negare. Oggi lo svedese concorre tranquillamente per la vittoria della classifica dei cannonieri, già conquistata due volte in passato. In estate la dirigenza si è dovuta impegnare molto per rimettere “Ibra” sotto contratto. Anche se l’ultimo bilancio parla di una perdita vicina ai 200 milioni l’ambiente appare sereno. Già un paio di anni fa il club fu costretto a rinunciare all’Europa League per violazioni del fair play finanziario. Adesso in testa c’è solo la Champions.

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