Milan: le ragioni marketing del divorzio dal brand Adidas
(di Marcel Vulpis) – L’intervista di ieri con Lorenzo Giorgetti, CCO di AC Milan è stata anche l’occasione per spiegare in modo più approfondito (sponda Milan) le ragioni che hanno portato al “divorzio” con il brand Adidas (sponsor tecnico ufficiale) dopo 20 anni di partnership.
“Dal 1° luglio ci affideremo ad un nuovo partner di profilo internazionale, di cui, al momento, non possiamo rivelare il nome, per rispetto del contratto e della partnership ancora attiva (fino al termine della stagione in corso) con Adidas. Sarà un accordo su base quinquennale e di livello worldwide (in pole position la “rivale” Puma, nda) in grado di supportarci in alcuni mercati per noi strategici come, per esempio, la Cina, ha spiegato Giorgetti ai media. “Quanto alle ragioni che hanno portato alla chiusura del rapporto, così come già avvenuto con Audi, ci sono stati dei cambi di management e di relazioni interpersonali, che hanno fatto sì che, dopo tanti anni, si arrivasse a questa decisione. E’ naturale che ciò avvenga quando ci si trova di fronte a rapporti così duraturi nel tempo. Erano cambiate anche le strategie marketing e commerciali tra le due realtà (Milan e Adidas) rispetto al periodo in cui era stato firmato l’ultimo rinnovo di contratto. Per esempio, fino ad oggi, c’è stata una presenza molto importante di Adidas anche sul terreno della produzione di prodotti ufficiali, tant’è che era il nostro master licensee. Questa strategia in parte sarà modificata con il nuovo partner e riporteremo in casa una serie di licenze importanti, gestendole direttamente. A chi ci dice poi che abbiamo perso, post closing, diversi partner commerciali (Audi e Adidas in primis, nda) rispondo che non è vero. Su Audi e Adidas ho spiegato le ragioni che hanno portato ad una decisione consensuale, che parte, però, da ben chiare ragioni marketing/commerciali. C’è, poi, un altro partner che non è più nel portfolio delle aziende partner (la cinese LETV), ma nello specifico è dipeso dal fallimento dell’azienda stessa, non da particolari problematiche con il nostro club. Ma il saldo è più che attivo: perché, nel frattempo, sono entrati sei nuovi partner (GFK, G- Group, StarCasinò, AlpenWater, Nylox e Konami), senza considerare gli upgrade commerciali di altre tre importanti realtà come Aon, Ricoh o Snai”.
Confermato invece la partnership di maglia con Fly Emirates, il cui contratto scade nel 2020. Una partnership sicuramente positiva, data anche dalla crescita dei volumi turistici su Milano, perfino superiori alla Capitale d’Italia. Sempre Giorgetti ha sottolineato che, pur in presenza della ricerca di nuovi partner, per strategia commerciale si è esclusa la volontà di individuare un “retro sponsor“, così come invece è successo in casa Juventus con la firma di Cygames. “Riteniamo che in questo momento la sponsorizzazione di maglia in termini di visibilità possa essere uno strumento sicuramente importante, ma siamo altrettanto sicuri di poter assicurare numeri di exposure importanti anche attraverso altri strumenti. Ecco perché, per noi, non c’è una forte attenzione nella ricerca di un eventuale retro sponsor” – ha spiegato Giorgetti (CCO AC Milan).
(seconda parte – continua)
Leggi qui la prima parte del reportage sulla nuova strategia del Milan
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