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MILANO-CORTINA 2026: TRE STUDI CERTIFICANO I BENEFICI ECONOMICI DELL’EVENTO

(di Marco Casalone) – Come noto, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha assegnato l’organizzazione dei XXV Giochi Olimpici invernali del 2026 all’Italia, premiando la candidatura congiunta di Milano e Cortina d’Ampezzo.
Ma quali possono essere i risvolti economici di questa scelta per il nostro Paese?
Tre diversi studi, compiuti da alcune delle più prestigiose università italiane (La Sapienza di Roma, la Bocconi di Milano e la veneziana Ca’ Foscari) e presentati dalla delegazione italiana al CIO, hanno provato a rispondere a questa domanda.

LO STUDIO DELL’UNIVERSITA’ LA SAPIENZA DI ROMA PER IL GOVERNO
Secondo l’analisi dell’ateneo romano, commissionata direttamente dal Governo e presentata pubblicamente lo scorso 21 marzo, tutte le uscite dell’amministrazione centrale sarebbero compensate dagli introiti provenienti direttamente dall’evento o dalle attività ad esso connesse.
Come punto di partenza da cui poter calcolare l’impatto dei Giochi sono state considerate tre diverse voci di spesa: i costi di gestione (circa 1.2 miliardi di euro a cui vanno sommati oltre 400 milioni di euro a carico dello Stato per la sicurezza degli spettatori e degli addetti ai lavori), le spese dei visitatori (circa 600 milioni di euro al netto del costo dei biglietti) e gli investimenti per la costruzione dei nuovi impianti (ammontanti a oltre 350 milioni di euro).
Nonostante queste uscite, le Olimpiadi contribuirebbero tra il 2020 ed il 2028 ad un forte incremento del PIL: nel biennio 2025-2026 si dovrebbe assistere ad un aumento medio pari a 350 milioni di euro annui fino a raggiungere, nel 2028, la somma totale di 2.3 miliardi.
Il periodo di maggior crescita è previsto nel triennio 2024/2026, con l’effetto positivo destinato ad esaurirsi solo due anni più tardi: dovrebbe inoltre registrarsi un importante sviluppo occupazionale, con un aumento medio annuo di circa 5.500 posti di lavoro a tempo pieno ed un picco massimo di oltre 8.550 nel 2026.
Positivo infine dovrebbe risultare anche il dato cumulativo al 2028 delle entrate fiscali, che ammonterebbe a oltre 600 milioni di euro a fronte di una spesa prevista di circa 415 milioni.

LE ANALISI A LIVELLO REGIONALE DELLE UNIVERSITA’ BOCCONI E CA’ FOSCARI
Anche gli studi degli altri due atenei, pur concentrandosi solamente sulle singole regioni come territorio di riferimento, confermano questo trend, in alcuni casi con previsioni ancora più positive.
Partendo da spese per 320 milioni di euro per gli investimenti, 473 milioni di costi operativi e 350 milioni per le spese di atleti e visitatori, il report condotto dall’università Bocconi ha previsto per la Lombardia un impatto economico sulla produzione per oltre 2.8 miliardi di euro, con un valore aggiunto di circa 1.2 miliardi; anche a livello occupazionale si assisterebbe ad una notevole crescita, stimata in circa 22.000 nuovi posti di lavoro che porterebbero allo Stato un saldo positivo di circa 304 milioni di euro (dovuto principalmente ai ricavi delle tasse come Iva, Irpef e Irap).
L’analisi dell’università veneziana di Ca’ Foscari, i cui valori sono stati calcolati utilizzando un modello I/O (Input/Output), ha invece quantificato il beneficio economico di cui godrebbero il Veneto e le province autonome di Trento e Bolzano; nonostante i numeri siano inferiori a quelli previsti dall’università Bocconi per la Lombardia, l’impatto economico sarebbe comunque positivo per oltre 1.5 miliardi di euro, con il valore aggiunto che supererebbe i 700 milioni a fronte di spese iniziali calcolate in 164 milioni di euro per gli investimenti, 657 milioni di costi operativi e 300 milioni di spese per atleti e turisti.
Anche in questo caso viene stimato un alto numero di nuovi posti di lavoro: oltre 13.800, con un ricavo per lo Stato quantificabile in 226 milioni di euro.
Appare dunque chiaro che, se si procedesse ad una semplice somma dei risultati dei due diversi studi, si otterrebbe una situazione decisamente più vantaggiosa rispetto a quella prospettata dal rapporto dell’università La Sapienza: l’impatto economico dei Giochi Olimpici sulla produzione, infatti, supererebbe i 4 miliardi di euro, con un valore aggiunto di circa 2 miliardi e la creazione di oltre 35.000 unità lavorative.

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Redazione

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1 Comment

  1. Giovanni
    14 Giugno 2021 at 11:31 — Rispondi

    buongiorno,
    lavoro per una Associazione di categoria delle imprese edili. Vorrei sapere se fosse possibile poter scaricare i tre studi citati in questo articolo.

    grazie

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