Miracolo Giappone. Vince e stravolge la storia del rugby
(di Marcel Vulpis) – Con 34 punti a 32 sulla Nazionale sudafricana (i temibili “Springboks”) si compiuto ieri a Brighton un vero e proprio miracolo sportivo. A firmare questa giornata storica per la palla ovale è stato il Giappone. Una selezione, che, fino a 10-15 anni, fa prendeva anche oltre 140 punti dalla Nuova Zelanda (che, tra l’altro, incontrerà a breve nel suo girone) in occasione di gare ufficiali nella #RWC.
Adesso, però, il team del Sol Levante non è più la “Cenerentola” del Mondiale. Ha superato un Sud Africa sicuramente non al top della forma e con una serie di problematiche di tenuta e disciplina in campo. Nonostante ciò, per superare uno dei top team dell’evento iridato, la squadra ha lavorato in questi ultimi 15 anni su un gruppo di atleti di medio-alto livello e su una serie di innesti qualificati, che hanno fatto, nel tempo, la differenza.
Una lezione anche per la nostra Nazionale, che ha debuttato nel Six Nations nel 2000 vincendo tra l’altro con la Scozia nel match inaugurale, ma lì si è fermata. E’ cresciuta molto a livello marketing, ma sotto il profilo sportivo non c’è stata una evoluzione e infatti anche in questa ottava edizione del Mondiale rischia di non qualificarsi al turno successivo.
Ieri, invece, il Giappone ha vinto la partita quando ha deciso di giocare il pallone ovale nell’ultima azione della gara, a tempo scaduto. Lì gli Springboks hanno fiutato il senso della sconfitta e la cieca determinazione del gruppo avversario. E’ una bellissima vittoria sportiva, ma soprattutto adesso il Giappone diventerà la squadra più popolare e amata dal grande pubblico in Inghilterra. La gente ama le storie a lieto fine e le favole sportive. E questa del XV del Sol Levante lo è al 100%. E’ anche uno spot incredibile per la promozione del rugby nel mondo e un biglietto da visita per la diffusione di una cultura sportiva, che, una volta tanto, non ha la firma di un pallone a spicchi.
Gli highlights del match South Africa-Japan pubblicati da Sports Bump destinato ad entrare nella storia della #RWC2015
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