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Molea (AICS) a Congresso CSIT: Promuoviamo partecipazione atleti disabili e Paesi più poveri

Giochi Mondiali amatoriali senza barriere, promuovendo la partecipazione degli atleti con disabilità e quella dai Paesi più poveri del mondo attraverso l’istituzione di un fondo di solidarietà.
Apertura agli sport nuovi ed emergenti che siano capaci di attrarre i più giovani e l’avvio di campagne di solidarietà e di autofinanziamento per riuscire ad allargare i confini della Csit, la Confederazione mondiale dello sport amatoriale, nella consapevolezza che lo sport è strumento di welfare di Stato e veicolo di cooperazione internazionale. Nella sua veste di presidente della Confederazione internazionale che riunisce 43 Stati in tutto mondo, è questa la novità annunciata da Bruno Molea, già presidente nazionale dell’ente italiano di promozione sportiva Aics, che stamane ad Eilat (in Israele) ha aperto così i lavori del congresso ordinario dell’Associazione che vanta 230 milioni di partecipanti in tutto in mondo. A un anno dalla sua nomina come presidente della Csit – la prima presidenza italiana in 104 anni di storia della Confederazione -, stamane il presidente Molea ha presentato il suo programma di intervento per la costruzione di una nuova visione delle politiche sociali e di promozione sportiva della Confederazione, ottenendo il plauso e l’approvazione del congresso.
«Milioni di persone nel mondo fanno sport perché sanno che attraverso lo sport possono andare oltre le barriere fisiche costruite dagli Stati, e quelle sociali costruite dagli uomini – ha detto -. Per questo dobbiamo pensare a un modello aggiornato di Confederazione che sia in grado di interagire con tutti: giovanissimi e meno giovani, senza alcuna distinzione di religione, capacità fisiche e mentali, condizioni economiche». Per questo il “piano-Molea” prevede l’allargamento delle candidature ai World Sport Games anche a Paesi e Governi non membri, l’attivazione di una piattaforma digitale per l’autofinanziamento, l’istituzione di un fondo di solidarietà che garantisca la partecipazione dei Paesi più poveri, quella di un Dipartimento paralimpico per l’accessibilità a tutti, la professionalizzazione dei tecnici che consenta un modello specializzato e improntato alla crescita, la promozione dei Giochi amatoriali del Mediterraneo per favorire il percorso di pace tra i Paesi che insistono in quell’area.
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Redazione

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