Mondiali calcio – A Manaus dopo che gli azzurri si sono allenati nella casetta-sauna
In questo modo Cesare Prandelli, c.t. della nazionale italiana, pensa di poter adattare il fisico dei suoi “azzurri” a caldo e umidità asfissianti. Alla fine di ogni prova nella casetta lo staff medico prelevava un campione ematico ad un orecchio degli atleti per la valutazione dell’acido lattico. E come spesso avviene nei collegamenti pomeridiani sulle reti RAI si sono visti i nostri beniamini uscire da questa sauna “artificiale” con tanto di telo mare attorno alla vita.
L’aspetto climatico e l’adattamento a temperature oltre i 30 gradi, per non parlare del tasso di umidità (quasi mai inferiore all’80 per cento) fa sì che la Federcalcio sia corsa rapidamente ai ripari. Il Brasile infatti è una nazione sconfinata, dal caldo torrido e umido. Gli azzurri esordiranno nel gruppo “D” a Manaus nel cuore della foresta pluviale amazzonica il 14 giugno alle 24 ora italiana (ore 18 “locali”) contro l’Inghilterra di Roy Hogdson, arrivata al Mondiale brasiliano dopo aver vinto il proprio gruppo davanti a selezioni come Ucraina e Montenegro.
A vedere l’impegno dello staff medico della Federcalcio italiana e l’attenzione alle condizioni climatiche da parte di Prandelli, c’è da immaginare un mondiale da sauna, con giocatori (quale che sia la nazionalità) praticamente prostrati al termine di ogni partita ufficiale. Sarà importante sia la condizione psico-fisica con cui arriveranno a questo mondiale verde-oro, sia la tenuta atletica che riusciranno a gestire, quanto più si andrà avanti nella competizione iridata.
Gli addetti ai lavori fanno notare che in questa parte del mondo, non c’è mai stata una selezione europea capace di arrivare a vincere il trofeo ed una delle ragioni è proprio il “clima”. Nel gruppo D la presenza di due selezioni centro/sudamericane non ci conforta, perché sono squadre, che a livello internazionale, abitualmente giocano match ufficiali nelle sedi verdeoro scelte dalla FIFA.
Al di là del blasone dell’Inghilterra e della crescita tecnico-tattica dell’undici dell’Uruguay c’è da temere anche la capacità di adattamento alle temperature torride di Manaus di un Costarica, non imbattibile in senso assoluto, ma sicuramente pericoloso, perché già abituato a muoversi e giocare in queste condizioni al limite della normalità. Positivo, quindi, che Cesare Prandelli abbia pensato a ricreare a Coverciano questa “casetta” in stile sauna, perché così i nostri azzurri saranno già allenati al clima della prima partita (al di là del tifo che troveranno sugli spalti brasiliani).
Si chiama “Casetta Manaus“, ma non è stato un buon ritiro pre-campionato per le vacanze dei nostri idoli del pallone. E’ una palestra, in quel di Coverciano (dove si è allenata la selezione maggiore a marchio FIGC), dotata di tapis roulant e cyclette in cui sono state ricreate di fatto le condizioni climatiche di Manaus e delle città del Nord-est del Brasile, dove giocherà l’Italia (il 14 giugno infatti l’esordio proprio a Manaus contro l’Inghilterra, il 20 giugno a Recife contro il Costa Rica, il 24 giugno a Natal contro l’Uruguay).
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