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Motori – F1: tutti i conti del Gp di Roma (Rassegna Stampa)

Gran Premio di Roma ecco tutti i conti

L’evento dovrebbe portare in Italia due milioni e mezzo di turisti. E benefici economici per almeno due miliardi di euro

di VINCENZO BORGOMEO

Gran Premio di Roma: ecco tutti i conti economici. Dopo l’incontro a Monza fra Maurizio Flammini, manager sportivo e organizzatore del futuro Gp della Capitale e Bernie Ecclestone, patron della F1, in cui si è deciso che la gara si disputerà già nel 2012, per la prima volta gli organizzatori snocciolano tutti i dati e i numeri che dimostrano come lo svolgimento del Gp di Roma porti benefici inimmaginabili.

Secondo i calcoli degli organizzatori il Gp porterà un flusso di 2,500,000 turisti l’anno connesso alla realizzazione di una serie di eventi culturali, sportivi, di intrattenimento e commerciali dovrebbe portare in Italiaa una cifra compresa tra i 2 e i 4 miliardi di euro circa. Con un’occupazione aggiuntiva che dovrebbe oscillare tra 19.000 e 44.000 unità di lavoro standard. Numeri sbalorditivi, che si spiegano con il fatto che nel progetto il Gp di Roma non si esaurirà in un week end di agosto, ma sarà un evento itinerante della durata di 12 mesi.

"La F1 a Roma conviene a tutti – ci ha spiegato lo stesso Flammini – e non si tratta di luoghi comuni, ma di studi precisi. E proprio da questa base è partito il coinvolgimento del tessuto sociale, delle Pubbliche Amministrazioni e dei comitati di quartiere. Così stabilita una volta per tutta che il Gp d’Italia rimarrà quello di Monza e che quello di Roma si aggiungerà "per fare sistema" e non per essere in competizione con lo storico circuito.

E riguardo le proteste contro il Gp di Roma Flammini spiega

che "si tratta di percentuali minime di dissenso e non lo dico io, ma diversi il frutto di precise analisi statistiche: abbiamo un consenso nell’ordine del 70%. Un consenso che arriva da tutti quelli che hanno capito che tutta la zona del Gp dopo la gara si trasformerà in un enorme parco aperto al pubblico per tutto l’anno". Insomma, non si tratta solo di convenienza ecomomica secondo Flammini.

Ma dove i soldi non arrivano? "Non ignoriamo il problema – ha concluso Flammini – noi incontriamo continuamente i comitati di quartiere, fino a oggi ne abbiamo visti 14. E in queste occasioni abbiamo spiegato per filo e per segno tutto il programma. E solo una piccola parte di loro, per ora, è contraria. Ma c’è ancora tempo…".

Fonte: repubblica.it

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